Dalle badanti ai muratori: boom di imprese straniere

Martedì 24 Aprile 2018
Dalle badanti ai muratori: boom di imprese straniere
I DATI
ROVIGO L'impresa polesana parla straniero. Il numero delle aziende gestite da donne e giovani è in picchiata: segnano relativamente il meno 2,3 per cento e il meno 5,6 per cento. Le ditte intestate a immigrati, siano comunitari o extracomunitari, invece, aumenta in un anno dell'1,5 per cento, come evidenziano gli ultimi dati disponibili della Camera di commercio Delta Lagunare.
In un momento di fragile situazione economica dove le aziende faticano a sopravvivere, le statistiche dell'ente camerale raccontano di tante singole imprese composte nella maggior parte dei casi da un'unica persona. Sulle ceneri del ricco Nordest fatto di capannoni e fabbriche, ora in crisi, sorgono adesso monoditte di badanti dell'Est Europa, baristi cinesi e fruttivendoli bengalesi. Storie di donne e uomini che, con spirito d'adattamento e d'iniziativa, provengono anche da molto lontano.
Le attività più presidiate sono quelle di agricoltura e pesca e dei trasporti, ma fanno buoni numeri anche i servizi alle imprese (pulizie in particolare) e quelli alle persone (badanti e oss) oltre che il settore delle costruzioni. I comparti che hanno mostrato minore dinamicità sono quelli del commercio e dell'industria in senso stretto.
LE NAZIONALITÀ
Salta all'occhio la straordinaria prevalenza delle imprese individuali. Dato che non stupisce, se considerati gli esempi frequenti del muratore o della badante che aprono partita Iva per regolarizzare il proprio lavoro, non trovando un impiego subordinato regolare.
Questi imprenditori sono principalmente extracomunitari, l'80,5 per cento del totale, per la maggior parte si tratta di cinesi (767) che però sono in calo del 3,2 per cento, seguono i marocchini (441) in aumento del 4,3 per cento e gli albanesi (179), anch'essi in crescita, del 4,7 per cento.
In termini assoluti, però, è sono i cittadini della Moldavia (59) a registrare l'incremento più evidente nel numero di attività aperte con più 18 per cento, seguiti da quelli del Bangladesh (43) che registrano un più 16,2 per cento. Particolarmente numerosi anche gli imprenditori nigeriani (157) e Tunisini (135).
Il restante 19,5 per cento è composto da stranieri comunitari. Il primo posto in classifica è occupato dai Romeni (319) in aumento del 3,2 per cento. Seguono i polacchi (40), che registrano un più 5,3 per cento, e i tedeschi (32) in crescita del 10,3 per cento.
M. Lucc.
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