Da quasi quaranta anni sotto acqua

Mercoledì 17 Ottobre 2018
Da quasi quaranta anni sotto acqua
ADRIA
Monta la rabbia in città dopo il nubifragio e gli allagamenti che hanno interessato nella giornata di lunedì, fino a tarda serata, viale Risorgimento, via dell'Artigianato e località Canaletti. Il sindaco Omar Barbierato rischia di finire sulla graticola come era accaduto al suo predecessore Massimo Barbujani non appena si era insediato. I cittadini pretendono risposte e rassicurazioni che un evento simile non si verifichi mai più.
IMPRENDITORI ARRABBIATI
«Il problema dello scarico delle acque di via dell'Artigianato era noto fin dagli anni 80. L'allora presidente del Consorzio artigiani adriesi, Beppino Callegaro aveva posto il problema, a nome delle imprese insediate». Lo sottolinea il presidente della Cna Rovigo David Gazzieri ricordando che l'area artigianale di Adria fu realizzata dal Consorzio Caa, promosso da Cna Rovigo, coinvolgendo imprese artigiane che avevano a quel tempo l'esigenza di ampliare le loro attività. «Realizzarono più di 30 anni fa i capannoni occupati da una ventina di imprese e versarono al Comune gli oneri di urbanizzazione che dovevano servire anche a risolvere il problema dello scarico delle acque con l'allacciamento alla fognatura di via Risorgimento» specifica Gazzieri.
I DANNI
Secondo Gazzieri una conta dei danni che le imprese hanno subito sembra difficile. «I disagi per le aziende e per le attività insediate sono stati notevoli causando problemi sia al materiale stoccato in magazzino che alle attrezzature ma, soprattutto, provocando il blocco delle produzioni con titolari e personale delle imprese impegnati ad affrontare l'emergenza». Unanime per Gazzieri il plauso degli imprenditori nei confronti degli operatori della Protezione Civile che sono tempestivamente intervenuti a supporto degli imprenditori e dei cittadini che hanno dovuto affrontare i danni del maltempo. Si tratta ora evitare lo scarico delle responsabilità e di intervenire valutando il riconoscimento da parte della Regione dello stato di calamità oltre al fatto di inserire tra gli interventi prioritari dell'amministrazione comunale la verifica dello stato delle fognature tra via Risorgimento e via dell'Artigianato.
BARBIERATO SI GIUSTIFICA
Per Barbierato «il 15 ottobre Adria è stata interessata da fenomeni atmosferici di carattere straordinario. In poche ore sono scesi tra i 60 e 70 millimetri di acqua, un nubifragio ma già a partire dalle 15 abbiamo verificato, con Acquevenete, che le pompe di sollevamento fossero regolarmente in funzione, dato che è stato confermato dal fatto che i tombini nelle zone maggiormente colpite come via Canaletti, via dell'Artigianato, viale Risorgimento, via Leonardo Da Vinci e in molte frazioni, hanno continuato a smaltire l'acqua durante tutta la giornata. La pulizia dei tombini era stata infatti regolarmente effettuata dal personale del magazzino comunale la settimana scorsa».
FOSSI SOTTO ACCUSA
Secondo Barbierato i problemi sarebbero dovuti a numerosi fattori concomitanti: «I fossi circostanti le zone allagate non sono stati in grado di ricevere in modo adeguato l'acqua per via della scarsa manutenzione e per via di un non corretto deflusso delle portate idriche. C'è poi l'annosa mancanza di sottoservizi in molte delle zone indicate, specialmente in viale Risorgimento ed in via dell'Artigianato». In realtà in alcune aree, come davanti alle scuole Leonardo da Vinci, una volta aperto la caditoia, ostruita da foglie e fango, l'acqua ha iniziato a defluire. Barbierato ringrazia i volontari della Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e ai tecnici comunali e alla Polizia Locale che nel corso della giornata sono intervenuti per mettere in sicurezza le zone maggiormente colpite e drenare l'acqua in eccesso.
ENNESIMO TAVOLO
«Nei prossimi giorni convocheremo un tavolo con tutti i soggetti interessati per stabilire con precisione le cause del problema e avviare i necessari provvedimenti» conclude». Tra i danni del maltempo da segnalare anche il cedimento di parte del manto stradale di via Montefalche.
Guido Fraccon
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