Csa, Passadore blinda l'organico

Domenica 13 Agosto 2017
Non si placa la polemica in casa di riposo.
Dissolto il fumo resta la sostanza, per il presidente del Csa Sandra Passadore.
«Ci viene chiesto di cambiare il direttore e di rinnovare il consiglio di amministrazione perché i livelli di assistenza previsti con legge regionale non sono adeguati - ha detto la numero uno di riviera sant'Andrea -. Si può tranquillamente rispondere che se anche i vertici delle rappresentanze sindacali cambiassero gli standard rimarrebbero sempre gli stessi. Sul rispetto degli standard e quindi delle ore di assistenza erogate, inoltre, siamo in attesa dell'esito delle verifiche ispettive regionali. Verifica che arriva dopo due controlli soddisfacenti fatti dai Nas».
Per Passadore sbaglia chi sostiene che l'applicazione della norma regionale da parte del Csa comporterà una riduzione del personale: «Non è così - precisa -. In ogni caso la casa di riposo non può essere considerata un surrogato di uffici di collocamento o di sistemi di sussidio al reddito a spese degli ospiti attraverso l'aumento delle rette. Non si può pensare di imporre assunzioni oltre le previsioni della dotazione organica».
Passadore comunque si è detta sempre pronta a rilanciare il dialogo e la distensione. «Il cda è a disposizione per incrociare dati e opportunità - conclude -. Noi siamo per il dialogo e il confronto. Manteniamo lo sguardo aperto sulle realtà pubbliche limitrofe. Prendiamo il meglio ed evitiamo il peggio. Per onestà intellettuale potremo dovere riconoscere che il Csa di Adria è ancora un punto di eccellenza. Manteniamolo e miglioriamolo».
Nel mentre, un gruppo di familiari degli ospiti, Fulvio Osti, Doriano Pregnolato, Carla Lusiani, Patrizia Biasioli e Sabrina Visentini lancia un invito che è anche una sfida a Passadore, al suo cda e al direttore Mauro Badiale: si calendarizzi «un pubblico dibattito su tutte le questioni in campo con data e ora scelta da loro - spiegano - e con moderatore e argomenti da concordare assieme».
I cinque firmatari della richiesta inoltre si sono detti indignati e offesi da alcune dichiarazioni della presidente e respingono al mittente quelle che definiscono «falsità, cattiverie ed attacchi personali» invitando Passadore a ritrattare.
Sulla nuova casa di riposo interviene anche la capogruppo pentastellata Cristina Caniato: «I conti alla base dell'operazione non stanno in piedi». Per Caniato il margine operativo evidenzia un taglio del 28% sul costo del personale che però rimarrà con le stesse unità. «Lo stesso numero di dipendenti dovrà lavorare nelle due sedi e c'è da immaginarsi in che condizioni. Anche la spesa rimarrebbe costante nei prossimi dieci anni per materie prime, sussidiarie e di consumo. Con un tasso minimo d'inflazione all'1% annuo, gli utili ne risentirebbero fortemente».
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