Consvipo al bivio: utile o carrozzone?

Giovedì 23 Febbraio 2017
Consvipo al bivio: utile o carrozzone?
Uscire dal Consvipo è pressoché impossibile al momento. Il presidente della Provincia, Marco Trombini, torna a lanciare l'idea di «mettere all'ordine del giorno dell'assemblea dei soci la proposta di liquidazione dell'ente». Quando? A marzo, quando convocherà una nuova riunione. Il numero uno di Palazzo Celio mette subito in chiaro le cose. «Nulla contro questo ente e chi lo presiede. Stimo Angelo Zanellato, anche se non ha mantenuto la promessa di dimettersi dopo l'elezione della nuova amministrazione del capoluogo. In ogni caso non ho niente contro di lui, semplicemente un ente come la Provincia non può più sostenere la quota da 260mila euro l'anno e così anche alcuni Comuni».
Trombini valuta l'utilità del Consorzio per lo sviluppo. «Qualcosa ha fatto in passato, ma ora è un pezzo che non fa quasi nulla. Allora vediamo di capire se ne vale la pena di tenere in piedi una cosa del genere». Come? Trombini non vuole che queste prese di posizione si basino su slogan o boutade in cui due schieramenti, centrodestra e centrosinistra, si contrappongono. «Ci si deve basare sui dati. Convocherei i revisori dei conti e il consulente finanziario e metterei sul tavolo, davanti a tutti i soci, nero su bianco, quel che hanno fatto e quello che stanno facendo e poi si risponde: vale la pena continuare? Questo ente è utile o è un carrozzone?».
Il presidente Angelo Zanellato, ovviamente, non è d'accordo. «Chi parla male del Consorzio lo fa con scarsa conoscenza di cosa sia il territorio. Non vogliamo solo difendere il fortino, ma operare per il bene del Polesine. Più volte abbiamo parlato e interloquito per capire la Provincia e gli altri Comuni che idee abbiao su questo territorio. Nessuna risposta o quasi».
Manca, insomma, manca un indirizzo che aiuti il Consvipo a lavorare bene. «Tutto quello che abbiamo fatto, l'abbiamo fatto grazie a uno stimolo nostro. I soci non ci dicono cosa vogliono. Il problema non è che il Consorzio non produce, ma che mancano le idee: cosa deve fare? Le amministrazioni sono troppo impegnate per pensare, evidentemente, a progetti di lungo respiro».
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