Condannata la colf che ripulì una casa di 20mila euro in gioielli

Mercoledì 20 Settembre 2017
Aveva dato le sue chiavi di casa alla colf per fare le pulizie, ma nel tempo si è ritrovata ripulita anche dei gioielli, spazzolati via a più riprese, per un valore totale stimato in oltre 20mila euro, senza considerare il valore affettivo.
Ieri il giudice Anna Di Mascio ha condannato a 2 anni e 3 mesi Maria Cristina Piombo, 49 anni, riconosciuta colpevole di furto aggravato in concorso. Tutto risale a fine 2010, quando la proprietaria di casa, un noto avvocato rodigino, nota la sparizione di alcuni oggetti d'oro. Inizialmente non ci dà peso, poi realizza che si tratta di un furto a più riprese e capisce che la spiegazione è nel mazzo di chiavi che ha consegnato alla donna che si occupa di fare le pulizie a casa sua.
Scatta la denuncia e dalle indagini emerge come la figlia della colf, oggi 30enne, si sia presentata a un Compro oro del centro di Rovigo per vendere ciondoli, catenine, anelli, orecchini, portachiavi e spille, ottenendo una somma di circa mille euro.
La giovane, accusata di ricettazione, ha patteggiato ormai circa tre anni fa. Ieri è invece arrivata la sentenza per la madre, difesa dall'avvocato Ilaria Brandalese, che aveva negato di essere stata lei a prelevare i gioielli. Gioielli che secondo la ricostruzione di un maresciallo della Guardia di finanza sentito nel corso del processo, sembrano essere stati inviati a una fonderia in Svizzera.
La vittima, che si era costituita parte civile assistita dal collega Marco Petternella, chiedendo un risarcimento, ha intanto ottenuto una provvisionale di 10mila euro in attesa che l'esatto ammontare venga stabilito in sede civile.
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