Coimpo, un caso gestito con troppe superficialità

Sabato 16 Dicembre 2017
Coimpo, un caso gestito con troppe superficialità
ADRIA
Il caso Coimpo è stato trattato forse con superficialità da chi avrebbe dovuto monitorare l'evolversi della situazione. È accaduto in passato e ancora più oggi.
Questo il primo dato che emerge rileggendo con il senno di poi, alla luce dei sei arresti e dei 41 indagati, le dichiarazioni dei protagonisti del tavolo tecnico sull'azienda di località America di Ca' Emo, che si era svolto il 15 settembre ad Adria a palazzo Tassoni, tre mesi scarsi prima del blitz.
LE PAROLE
Lasciano di stucco le affermazioni degli esponenti del mondo politico adriese, a partire da quella del primo cittadino, Massimo Barbujani: «Vi posso assicurare, perché gli agricoltori che sono stati interessati da questi sversamenti sono stati contattati tutti, che mi hanno rassicurato che con delle verifiche particolarmente aggressive, hanno riscontrato che non ci sono problemi sui campi. Di fatto stanno continuando a lavorare. Con alcuni di questi ci ho parlato assieme personalmente. Questo è quello che dovrebbe rassicurare un po' tutti. Poi se la pioggia è acida... Mi è stato detto che tutto quanto è stato documentato, è stato valutato ed anche dagli esiti è emerso che non ci sono problemi».
L'ARPAV
Lo stesso Vincenzo Restaino, direttore del Dipartimento provinciale dell'Arpav, non ne uscirebbe bene, se i fatti al centro dell'inchiesta venissero comprovati: «Ci sono state delle indagini fatte assieme ai carabinieri forestali sul sito specifico in relazione a spandimenti sui campi fatti dalla ditta Coimpo. Ovviamente gli atti sono stati trasmessi all'autorità giudiziaria. Non c'è stata, almeno a noi non risulta, attività da parte dell'Autorità giudiziaria stessa. Vuol dire sostanzialmente che problemi non ce ne sono».
Non va meglio a Placido Bertin, dirigente del Dipartimento provinciale dell'Arpav stessa. «I terreni che erano stati oggetto di spandimenti da parte della Coimpo sono stati analizzati. Abbiamo fatto le verifiche e i risultati sono già stati trasmessi alla Procura. Comunque non ci sono stati seguiti».
Guido Fraccon
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