Cinghiali, caccia aperta in Polesine

Sabato 25 Febbraio 2017
Cinghiali, caccia aperta in Polesine
Sembrano aver scelto l'umido argine dell'Adige come nuova zona dove svernare. E qualcuno, in umido, ci può finire davvero. Di certo, il loro avvistamento ha creato non pochi interrogativi, visto che si parla di cinghiali, una specie che in Polesine negli ultimi secoli non si era mai affacciata. Invece un anno fa sono arrivate le prime segnalazioni per una serie di piccoli danni alle produzioni agricole di alcune aziende tra Villadose, San Martino di Venezze e Rovigo, in un'area di circa 40 ettari occupata, fra l'altro da una discarica esaurita, un ex impianto per la pesca sportiva ormai abbandonato e una fornace dimessa. A luglio, dopo che fra la primavera e l'estate erano stati notati ulteriori segnali, come tracce delle tipiche grufolate, è stata avvistata una scrofa seguita da alcuni esemplari striati.
«Essendo stato accertato si nota nella relazione degli uffici della Provincia - che non poteva trattarsi di maiali domestici sfuggiti al controllo dei proprietari, bensì di tracce appartenenti ad animali con caratteristiche del piede inequivocabilmente riconducibili a cinghiali, è verosimile che si tratti effettivamente di cinghiali o di ibridi con maiali che, vivendo in stato di naturale libertà, sono comunque annoverabili fra la fauna selvatica». E se resta senza una risposta la domanda sul come i cinghiali in questione abbiano attraversato l'Adige, visto che è lecito supporre che si tratti di una calata dalle zone limitrofe al Parco dei Colli Euganei, che dista una ventina di chilometri e che fronteggia un problema di sovrappopolazione, la Provincia è passata già al contrattacco, varando un piano di eradicazione della specie aliena per San Martino, Rovigo e Villadose, fino al 31 dicembre, visto che il territorio, si specifica, ha una vocazione agricola che mal si concilia con la sua presenza e visto che ha un'elevatissima capacità riproduttiva che permette di triplicare le presenze in una sola stagione.
La colonia di cinghiali, si nota, dovrebbe essere costituita dai tre ai cinque capi individuati a marzo e incrementata dalla nascita di alcuni soggetti. Gli interventi saranno effettuati dalla Polizia provinciale che potrà essere coadiuvata da un massimo di cinque cacciatori-selettori e da agenti di altre Province. Dal Parco Colli dovrebbero arrivare in prestito tre gabbie-trappola.
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