Caso piscine, corsa contro il tempo

Venerdì 23 Marzo 2018
CONTI A RISCHIO
ROVIGO Camminando in piazza Vittorio Emanuele II, sotto Palazzo Nodari, il ticchettio della lancetta dei secondi della torre campanaria sembra avere un suono assordante. I secondi passano e il primo cittadino Massimo Bergamin lotta contro il tempo per ricercare una soluzione davvero definitiva per la vicenda Polo Natatorio Unipol Banca. Con il definitivo addio all'operazione Asm Spa e l'incombere di due date fondamentali per il destino del Comune stesso (il 29 c'è la decisione sul Lodo Baldetti e il 31 scade l'ultimatum di Unipol), il sindaco avrebbe dovuto portare qualcosa di concreto in Consiglio comunale domani mattina, ma ieri pomeriggio la convocazione è stata annullata in extremis.
SCADENZA VICINA
Il tempo degli accordi riservati per rispettare le esigenze dei finanziatori interessati a rilevare la gestione del Polo Natatorio è ormai scaduto: o uscirà il nome di un investitore esterno oppure sarà dissesto. L'assessore alle Partecipate Stefano Falconi non è rintracciabile telefonicamente da due giorni. Il sindaco, invece, è occupato in trattative e incontri per trovare una soluzione. Capire come stanno le cose attualmente è difficile, visto il silenzio tombale che regna nei piani nobili del municipio.
ADDIO ALL'IPOTESI ASM
D'altronde l'asso nella manica era Asm Spa, ma l'assenza di un parere legale valido ad approvare l'operazione finanziaria ha demolito quel sogno chiamato soluzione. Eppure il pomo della discordia sta tutto nella ormai tristemente celebre convenzione tra il Consorzio Cooperative Costruzioni (che ha realizzato la struttura) e il Comune, accordata tra le due parti il 9 giugno 2006, appena due giorni prima che scadesse il mandato da sindaco di Paolo Avezzù. Sia chiaro, non ha firmato l'allora sindaco e attuale presidente del consiglio comunale, ma il dato va citato per poter collocare temporalmente l'approvazione della surroga, ossia la clausola per la quale, in caso di mancato pagamento delle rate del finanziamento da 10 milioni di euro circa per la realizzazione del sito in carico ai gestori, il Comune è chiamato a liquidare tutte le rate non pagate.
VICENDA DATATA
Le puntate precedenti di questa vicenda sono state narrate più e più volte, con l'Amministrazione Bergamin che si è così trovata ricoperta di debiti e la banca che da mesi chiede che qualcuno le risarcisca il finanziamento. Il lavoro di mediazione dell'avvocato del Comune Ferruccio Lembo è riuscito nell'intento di rallentare la richiesta risarcimento, ma il tempo ormai scarseggia. Allo stato attuale Palazzo Nodari ha un paio di giorni per decidere il da farsi, per esempio rintracciando i potenziali investitori passati per convincerli a rifinanziare il debito. Occorrono, infatti, 2,3 milioni di euro che, sommati agli altri 2 milioni erogati dal Comune, possono chiudere la partita una volta per tutte. Non serve specificare che i 4,3 milioni di euro complessivi nelle casse comunali non ci sono. Senza contare un possibile fallimento del Lodo Baldetti, per il quale ballano altri circa 1,5 milioni di euro.
Alberto Lucchin
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