«Capitale della cultura, si può»

Lunedì 24 Aprile 2017
«Rovigo ha tutte le carte in regola per poter prendere parte al bando di capitale italiana della cultura. Con tutto il rispetto per Comacchio e Settimo Torinese, che sono entrate nel lotto delle città inserite nel 2017, non siamo di certo inferiori. Anzi, abbiamo talmente tante carte da giocare, che il solo unico nostro problema è quello di fare squadra e mettersi in rete».
Ad affermarlo è il deputato del Pd, Diego Crivellari. «Quando la presidente della Commissione cultura della Camera, Flavia Nardelli Piccoli, e Giulia Narduolo hanno fatto visita al Polesine, sono rimaste a dir poco colpite dalle bellezze di Adria, Fratta, Badia e Lendinara. In particolar modo Fratta, le sue ville e la sua storia hanno fatto breccia su Nardelli e Narduolo. Questo è già un motivo valido per avanzare la nostra candidatura. Chiaramente Fratta non può presentarsi da sola, ma ha bisogno di appoggiarsi a Rovigo, in quanto capoluogo. È arrivato il momento di presentare un valido pacchetto turistico, che faccia restare nella nostra provincia almeno per tre giorni le persone che vogliono scoprire le tante attrazioni che abbiamo da offrire».
Per Crivellari la candidatura di Rovigo a capitale della cultura è un'occasione da cogliere al volo. «Non tutti hanno la fortuna di avere Accademia dei Concordi, palazzo Roverella, teatro Sociale e la Rotonda, solo per citarne alcuni. Il presidente della Provincia, Marco Trombini, e l'assessore comunale alla Cultura, Andrea Donzelli, hanno già capito che si tratta di un'opportunità unica. Non resta che fare sistema. Mi metto a disposizione per lavorare insieme sul progetto».
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