Bergo: «Per il fango su D'Angelo, la giunta andrebbe cacciata»

Domenica 20 Agosto 2017
«Non oso immaginare come si possa sentire in questi giorni l'ex vicesindaco leghista Giorgio D'Angelo (in foto) dopo che ha ricevuto l'ingiunzione dalla Corte dei Conti per pagare personalmente oltre 14 mila euro per la vicenda dei Borghi Autentici. Me lo immagino a metà strada tra un toro inferocito e un Orlando furioso».
Il quadretto viene dipinto da Alberto Bergo, portavoce di Ora Cambia.
Secondo Bergo non deve essere facile per D'Angelo convivere con i problemi di diversa natura che stanno emergendo e legati al fallimentare progetto Borghi: «Sono conseguenze difficili da digerire per D'Angelo, uomo che in questi anni ha accettato supinamente quanto Barbujani e i suoi decidevano e che, come ringraziamento, è stato defenestrato dalla nuova giunta in quanto improponibile, a detta dello stesso sindaco - commenta Bergo -. D'Angelo, uomo del ubbidir tacendo, fedele alla sua storia di ex militare, continua a mandar giù di tutto, dopo aver dovuto ingoiare il rospo della nomina ad assessore al posto suo di un qualsiasi Giuseppe Marzolla e dopo aver conosciuto l'umiliazione del commissariamento della sezione del Carroccio che guidava. E finora non si è sentita una sola parola di distinguo o di critica all'indirizzo di Forza Italia, di Fratelli d'Italia o per lo stesso Barbujani».
L'elettorato che ha votato Lega Nord alle ultime Amministrative sarebbe disorientato, amareggiato e deluso, secondo Bergo. «Qualcuno dice che alla Lega di Adria convenga stare in silenzio perché è tenuta in scacco dalle vicende dell'Area industriale attrezzata con il presidente Giuseppe Ferro, legatissimo a D'Angelo, tra gli protagonisti del crack dell'ente».
Per Ora Cambia la conclusione è una sola: «Non possiamo più essere governati da chi si è dimostrato incapace di farlo. Siamo stanchi che la politica adriese sia ridotta a manovre, ricatti e vendette. La stragrande maggioranza dei cittadini non ne vogliono più sapere di gente come Barbujani, Simoni, Osti e compagnia. Vuole tornare a votare quanto prima».
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