Asm Onoranze Funebri, la rabbia per i licenziamenti

Venerdì 27 Aprile 2018
Asm Onoranze Funebri, la rabbia per i licenziamenti
LA POLEMICA
ROVIGO «In questo consiglio comunale qualcuno ha detto che non c'erano problemi per i lavoratori, ma chi gli ha riferito questa cosa chiedo ne paghi le conseguenze. Chi qui dentro ha alzato la mano a favore della cessione ha decretato il licenziamento di quattro persone». Davide Benazzo, sindacalista della Cgil in rappresentanza degli ormai ex dipendenti di Asm Onoranze Funebri, non usa mezzi termini nel chiedere al consiglio comunale che i responsabili ammettano le colpe e venga trovata una soluzione per chi è stato licenziato.
DISMISSIONE CONTESTATA
Ieri si è svolto un consiglio monotematico dedicato alla cessione del 90% delle quote della società di onoranze funebri, un tempo in capo ad Asm Spa. Al centro della questione, il licenziamento di 4 dei 12 dipendenti, ormai al privato e non più nel settore pubblico. «Era doveroso, visto quello che è successo, affrontare questo argomento spiega il consigliere del Pd Mattia Moretto Bisogna fare chiarezza e fare proposte serie e concrete nei confronti di queste persone che dalla sera alla mattina si sono ritrovate senza lavoro. L'assessore Susanna Garbo l'11 luglio scorso presentando il provvedimento ha dichiarato che non si sta vendendo l'azienda, i dipendenti non sono a rischio. Ci tengo a sottolinearlo con enfasi. Non si sta mettendo a rischio il futuro lavorativo delle persone. Ora è accaduto l'esatto opposto. Qualche domanda me la farei, perché sono dichiarazioni nette». Avrebbe dovuto partecipare Alessandro Duò, amministratore unico di Asm Spa, ma dalla presidenza del consiglio affermano di non avere ricevuto risposta all'invito.
A sostenere la battaglia dei lavoratori sono stati i sindacalisti Davide Benazzo e Carlo Ronzino della Uil, che hanno appeso in aula uno striscione con scritto una (s)vendita sulla pelle di quattro famiglie. «Avevamo chiesto che chi avrebbe comprato le quote avesse realmente intenzione di sviluppare l'azienda e non di lucrare dice Benazzo Ora dovete decretare di chi è la colpa e paghi per questo. Duò ha detto una falsità e non può dichiarare il falso. Non possiamo pensare che il privato Lorandi, attuale proprietario, tappi i buchi. Il Comune deve trovare una soluzione per questi lavoratori».
L'ASSESSORE ALLE PARTECIPATE
L'assessore alle partecipate Stefano Falconi, però, afferma che il Comune «ha dovuto seguire le normative vigenti. Sono state anche altre aziende pubbliche che sono diventate private, sono cose che succedono. Abbiamo applicato una legge dello Stato, la Madia». A dargli una mano anche il consigliere Giacomo Sguotti, di Forza Italia: «Se uno mi chiede se fosse giusto vendere rispondo sì. Era giusto perché non faceva utili e perché secondo me non è giusto che un'azienda che fa concorrenza ad altre aziende possa fare prezzi più bassi, è concorrenza sleale». Alla fine tutto si conclude senza una vera risposta. I consiglieri di maggioranza e minoranza si sono rimpallati responsabilità e accuse. Intanto gli ex lavoratori di Asm Onoranze Funebri attendono.
Alberto Lucchin
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