Adria Nuoto al Consiglio di Stato per le piscine

Martedì 14 Agosto 2018
ADRIA
Il caso Adria Nuoto, eredità della giunta Barbujani Ter, finisce avanti il Consiglio di Stato. La società biancorossa, che ha gestito fino a maggio gli impianti natatori di via Lampertheim, passa dalle parole ai fatti e chiede la riforma della sentenza del Tar del Veneto del 20 giugno. La sezione prima del Tribunale amministrativo regionale aveva infatti dichiarato irricevibile il ricorso di Adria Nuoto contro l'aggiudicazione definitiva della concessione della gestione degli impianti natatori al consorzio Innova. I giudici amministrativi avevano inoltre condannato al pagamento delle spese processuali, 3 mila euro, da suddividere in parti eguali fra il Comune, Adria Nuoto e la parte contro interessata costituita dal consorzio innova e le società consorziate Alto Adriatiko, Guardian Servizi, Rst Rescue, Services & Tourism.
RICORSO TARDIVO
Il ricorso era stato dichiarato irricevibile per tardività. Adria Nuoto aveva chiesto l'esclusione di Innova per una serie di motivi. Secondo la società biancorossa il Consorzio, e le singole società consorziate, non avrebbero avuto i requisiti di idoneità professionale richiesti dalla lettera di invito alla bando di gara. Né il Consorzio, né le imprese consorziate, poi sarebbero state in possesso dei requisiti di capacità tecniche e professionali richieste sempre dalla lettera di invito non avendo dimostrato di aver svolto nell'arco dei 3 anni antecedenti la presente gara la gestione di almeno un impianto natatorio pubblico o privato, ma comunque aperto al pubblico. La polizza fideiussoria prodotta in gara infine sarebbe stata sottoscritta soltanto dalle tre società costituenti il Consorzio Innova e non anche da quest'ultimo.
COMUNE E CONSORZIO
Per far valere le ragioni del Comune ora la giunta Barbierato ha autorizzato il primo cittadino a costituirsi al Consiglio di Stato con l'avvocato Mario Barioli del Foro di Venezia che assumerà l'incarico per l'importo totale di 3.172 euro. Per la cronaca Adria Nuoto vanterebbe nei confronti del Comune una cifra di 500mila euro a titolo di rimborso delle spese di gestione e per le manutenzioni straordinarie nel periodo 2008-2013. Spese a cui più volte palazzo Tassoni ha risposto picche.
Guido Fraccon
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