ADRIA
«È ridicolo che l'ex sindaco Massimo Barbujani vada in giro ad

Mercoledì 21 Marzo 2018
ADRIA
«È ridicolo che l'ex sindaco Massimo Barbujani vada in giro ad accusare gli altri di pensare solo alle poltrone. Sono settimane che sia a destra che a sinistra, prova a sondare la possibilità migliore per poter riavere un posto al sole, proponendo come candidati sindaco la moglie, il cugino o parenti vari». Lo sottolinea il portavoce provinciale di Fratelli d'Italia Daniele Ceccarello secondo il quale l'ex sindaco si sarebbe dimenticato troppo in fretta di chi lo ha aiutato in questi anni e chi gli ha permesso di essere eletto: «Se è stato eletto è solo grazie ai partiti di centrodestra che lo hanno sostenuto, non certo alla sua lista civica, che lo avrebbe portato ben poco lontano - commenta Ceccarello - . Se vuole dimostrare che per lui il centrodestra non è stato unicamente una mucca da mungere, un serbatoio di voti da cui attingere per farsi eleggere, ora ne ha la possibilità. Si metta a disposizione del centrodestra così come il centrodestra finora ha fatto in questi anni con lui. Diversamente, se la città verrà consegnata in mano alla sinistra la colpa sarà unicamente sua e di tutti gli errori che ha fatto sino ad oggi».
SOLO FURLANETTO
Adria ha necessità di ripartire in fretta per Ceccarello. «Fratelli d'Italia ha già avanzato la propria proposta e il proprio candidato, l'unica proposta concreta e credibile, che vuole essere di unione e non di divisione. Giorgia Furlanetto è l'unica candidata che possa realmente guidare un centrodestra, le sue capacità e preparazione sono indiscusse e le ha dimostrate sul campo. Spetta ora al centrodestra capire se vuole restare a leccarsi le ferite o ritornare ad amministrare la città».
BOBO FACCIA MEA CULPA
Ed ancora: «Se Barbujani vuole essere ancora credibile nei confronti degli adriesi, la smetta di fingersi vittima e cominci umilmente a fare un mea culpa sugli innumerevoli errori commessi -. Se l'amministrazione è caduta la colpa è unicamente sua, d dei suoi tentennamenti e dell'incapacità di prender decisioni. Se addirittura chi era in lista con lui ha deciso di staccargli la spina il motivo non è una congiura di palazzo, come vorrebbe far credere , ma il fatto che la maggioranza del consiglio non lo reputava più all'altezza di condurre la città. Si comporta come il bambino che pur avendo le mani appiccicose di marmellata ha il coraggio di dire di non aver toccato il barattolo. Ridicolo che vada in giro ad accusare gli altri».
G. Fra.
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