A 7 anni costretto a far sesso col patrigno

Venerdì 24 Marzo 2017
A 7 anni costretto a far sesso col patrigno
Sette anni e 9 mesi a lui, due anni e 6 mesi a lei. Con queste condanne si è concluso ieri pomeriggio il processo di primo grado nei confronti di una coppia chiamata a rispondere di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e corruzione di minore continuate e in concorso.
Una vicenda maturata in un'abitazione della periferia e che ha visto coinvolti anche i figli della donna che all'epoca dei fatti - 2013 - avevano 7 e 4 anni. La donna dell'Est e l'uomo sudamericano sono stati difesi dall'avvocato Monica Mischiatti che ha già annunciato appello «perchè non ci sono prove e tutto si è basato su un incidente probatorio dove il bambino più grande si è contraddetto; mentre psicologi e assistenti sociali non hanno mai rilevato alcunchè di strano e tanto meno violenze sessuali. Di diverso avviso il pubblico ministero Monica Bombana che aveva chiesto una condanna a 12 anni per l'uomo e a 4 anni per la donna, coppia che tra l'altro ha anche due figli nati dall'unione.
Si tratta di una vicenda molto delicata, partita dalle segnalazioni delle maestre del bambino più grande che aveva riferito di essere stato picchiato e sottoposto ad attenzione sessuali da parte del compagno della mamma. L'intervento del papà dei due bambini, con il quale ora vivono, fece scattare la denuncia e l'avvio delle indagini da parte dei carabinieri.
Secondo l'accusa i due compagni non si facevano molti problemi a far assistere ai bambini alla loro intensa attività sessuale; mentre l'uomo avrebbe anche coinvolto i bambini palpeggiandoli e obbligandoli a masturbarlo. Il tutto, in un quadro di violenze e umiliazioni delle quali sarebbero stati fatto oggetto i bambini. Con la coppia presente in aula si è concluso il processo davanti ai giudici Varotto (presidente) Vicario e Verducci e la condanna di entrambi per corruzione di minore e maltrattamenti di famiglia, mentre l'uomo è stato condannato per la violenza sessuale nei confronti del più grande dei bambini e assolto per il piccolo perchè il fatto non sussiste.
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