Tregua sul mini-condono

Domenica 21 Ottobre 2018
Il condono sul nero non dichiarato resta, ma sparisce la possibilità di scudare i capitali esteri. Dopo due ore di vertice a tre, Conte, Di Maio e Salvini, e quasi due ore e mezzo di consiglio dei ministri, la maggioranza sembra trovare l'intesa sul pacchetto fiscale. Vittoria a metà per Di Maio, che subisce il condono sui redditi non dichiarati, mentre l'altra metà la porta a casa Salvini che non riesce però ad allargare il condono anche a capitali e beni detenuti all'estero. La Lega incassa anche un decreto blindato sulla sicurezza, la maxi-rottamazione delle cartelle (con super sconti) e la legittima difesa. «Chiusi giorni surreali, ma le polemiche ci hanno permesso di fare un passo avanti», ha detto Salvini al termine del consiglio dei ministri. E il passo avanti sta proprio nella possibilità di rottamare «le cartelle di Equitalia, non solo eliminando sanzioni e interessi - spiega Salvini - ma anche intervenendo sul capitale. Si chiuderà il contenzioso scontando l'ammontare complessivo». Quanto al decreto sicurezza, sul quale il M5S ha presentato 81 emendamenti, Di Maio promette di «ridurre e concordare ogni emendamento» insieme all'alleato.
Bassi e Conti alle pagine 2 e 3
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