Si sono svegliati di soprassalto, tirati giù dal letto nel cuore della notte,

Sabato 22 Luglio 2017
Si sono svegliati di soprassalto, tirati giù dal letto nel cuore della notte, quando la terra ha cominciato a tremare. Nell'inferno di Kos, in Grecia, dove il terremoto ha provocato la morte di due persone e centinaia di feriti, c'erano anche 5 trevigiani. Una coppia di trentenni di Quinto di Treviso, Fabio Pattaro e la compagna Barbara Sottana, originaria di Trebaseleghe, e una famiglia di San Zenone degli Ezzelini, Paolo Pellizzari, titolare del Bar centrale del paese, in ferie nell'isola greca assieme alla moglie Graziella e alla figlia 15enne. «Era l'una e trenta quando ho sentito un gran boato - racconta Barbara Sottana -. Il letto si è messo a tremare e ci siamo alzati impauriti: sembrava che un Boeing si fosse schiantato in giardino». «Non si capiva cosa stesse succedendo - aggiunge Fabio -, e ci siamo tutti ritrovati all'esterno dell'hotel di Marmari, dove siamo da una settimana circa, vicino alla piscina. Sono arrivate altre scosse di assestamento e in molti si sono lasciati prendere dal panico».
Negli stessi istanti Pellizzari e la sua famiglia si trovava dalla parte opposta dell'isola, a Kardamena. «Una scossa così non l'avevo mai sentita in tutta la mia vita - racconta al telefono il ristoratore -. Siamo usciti di corsa dalla stanza e ci siamo radunati nel parcheggio dell'hotel: eravamo circa 1.500 persone. Le scosse di assestamento sono durate un paio d'ore, e alla fine molti turisti sono tornati in albergo. Noi no. Siamo rimasti fuori tutta la notte e rimarremo fino alla partenza, domenica. Ormai non dormiamo da ore». L'aeroporto di Kos è stato preso d'assalto da centinaia di persone e i voli stanno partendo a singhiozzo. «Le strade sono devastate e i negozi sono stati allagati dallo tsunami e dalle onde che si sono abbattute sulla costa - aggiunge Fabio -. Sono crollati dei pezzi di palazzi, facciate delle chiese e minareti. Un terremoto così, come ci ha detto un pescatore, qui non arrivava da 40 anni».
Tra coloro che sono rimasti bloccati in aeroporto per ore con la sola voglia di tornare a casa c'è Tiziano Paccagnella, veneziano di Mirano, che la notte scorsa si trovava con la sua famiglia in vacanza nell'isola greca di Kos, colpita da un devastante terremoto di magnitudo 6.7. «All'una e mezza (mezzanotte e mezza in Italia ndr) siamo stati svegliati da un rombo seguito da una forte scossa - racconta a Il Gazzettino prima di imbarcarsi all'aeroporto -. Siamo usciti tutti dal resort di Kardamena». «Dopo essere scesi in strada - racconta Paccagnella - abbiamo aspettato perché le scosse si ripetevano e avevamo paura dello tsunami che venisse su dal mare. Poi siamo rientrati. Il resort da noi era comunque intatto. Noi i feriti non li abbiamo visti e nemmeno le macerie. Poi ho sentito i racconti terribili delle persone che si trovavano più a nord. C'era il caos, la gente che scappava, che urlava, che pregava aiuto, poi il panico, i feriti, gli edifici piegati. Anche un pontile di un bar sull'acqua è crollato, isolando i clienti su una piattaforma pericolante sul mare, salvati poi dalla Guardia Costiera e dai vigili del fuoco».
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