Romano Prodi
Il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea prosegue con colpi di scena così imprevisti che si è ormai trasformato in una tragicommedia. Cominciato nel giugno 2016 sta durando all'infinito non solo per una sua oggettiva complicazione ma soprattutto perché la trattativa, già di per se stessa difficile, è stata resa quasi impossibile dalle divisioni interne della politica britannica. Divisioni che hanno attraversato entrambi i partiti. Sia nel campo dei conservatori che in quello dei laburisti si è combattuto non solo fra i sostenitori della permanenza e coloro che vogliono uscire dall'Unione: i fautori della Brexit sono infatti ferocemente divisi fra coloro che premono per un'uscita dura, cioè senza condizioni, e coloro che si schierano per un'uscita morbida, cioè frutto di un'intesa fra le parti.
Si era anche arrivati ad un faticoso accordo fra il governo della Signora May e i negoziatori europei, ma esso è stato respinto per ben due volte, con larghissima maggioranza, dal Parlamento britannico. Nei giorni scorsi si è addirittura evitata una terza votazione solo perché il Presidente del Parlamento, basandosi su una legge risalente al 1604, si è opposto ad un ulteriore voto, dato che il testo presentato era troppo simile a quello bocciato in precedenza. Poiché il 29 marzo, data in cui dovrebbe (...)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA Il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea prosegue con colpi di scena così imprevisti che si è ormai trasformato in una tragicommedia. Cominciato nel giugno 2016 sta durando all'infinito non solo per una sua oggettiva complicazione ma soprattutto perché la trattativa, già di per se stessa difficile, è stata resa quasi impossibile dalle divisioni interne della politica britannica. Divisioni che hanno attraversato entrambi i partiti. Sia nel campo dei conservatori che in quello dei laburisti si è combattuto non solo fra i sostenitori della permanenza e coloro che vogliono uscire dall'Unione: i fautori della Brexit sono infatti ferocemente divisi fra coloro che premono per un'uscita dura, cioè senza condizioni, e coloro che si schierano per un'uscita morbida, cioè frutto di un'intesa fra le parti.
Si era anche arrivati ad un faticoso accordo fra il governo della Signora May e i negoziatori europei, ma esso è stato respinto per ben due volte, con larghissima maggioranza, dal Parlamento britannico. Nei giorni scorsi si è addirittura evitata una terza votazione solo perché il Presidente del Parlamento, basandosi su una legge risalente al 1604, si è opposto ad un ulteriore voto, dato che il testo presentato era troppo simile a quello bocciato in precedenza. Poiché il 29 marzo, data in cui dovrebbe (...)
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