Restano 15 richiedenti asilo senza un tetto ma il numero è già destinato ad aumentare

Sabato 22 Aprile 2017
Restano 15 richiedenti asilo senza un tetto ma il numero è già destinato ad aumentare
Il grande telo verde e le coperte colorate, nel Bronx, non ci sono più. Ma lo sgombero di giovedì ha risolto solamente in parte il problema dei bivacchi, e già nella prima notte dopo l'intervento altri richiedenti asilo hanno cercato riparo in altre zone della città. Lo sgombero ha coinciso con il passaggio di consegne nella gestione dell'hub in Comina, e proprio la ex caserma Monti è stata la destinazione della maggior parte delle persone che giovedì hanno lasciato il parcheggio del Centro direzionale Galvani: alla fine sono stati 52 - contro un'ipotesi iniziale di una quarantina - quelli che, risultati in possesso dei requisiti, sono stati accolti nell'hub, dopo che un numero consistente degli ospiti precedenti era stato trasferito fuori regione. Il loro ingresso avrebbe comunque portato il numero delle persone accolte oltre la quota prevista di 70: resta da vedere se si tratterà di una fase transitoria o se si andrà verso un ampliamento della capienza, magari recuperando l'ipotesi di una sorta di camera di compensazione com'era stata pensata dall'amministrazione comunale di concerto con la Croce rossa. Croce rossa che nel frattempo, proprio alla mezzanotte di ieri ha abbandonato la caserma Monti per lasciare il posto alla Senis hospes, la cooperativa di Senise (Potenza) che si è aggiudicata il nuovo bando per la gestione dell'hub fino alla fine dell'anno. Il bando in oggetto fissa la capienza massima della struttura in 70 persone, ma garantisce anche il pagamento della quota pro capite per eventuali persone in eccedenza che la struttura si trovi a ospitare. Fra gli oltre settanta sgomberati dal Bronx non vi erano tuttavia solo persone in attesa di entrare nell'hub. Quindici, in particolare, sono quelli risultati privi dei requisiti per entrare nel progetto di accoglienza, o in quanto già titolari dello status di rifugiato o per essere stati espulsi dal progetto. In entrambi i casi, si tratta di persone che hanno il diritto di restare sul territorio, anche se non possono usufruire di aiuti. Per loro, dopo i controlli in Questura, si è riaperta la ricerca di un riparo per la notte, e il loro numero è destinato ad aumentare con i nuovi arrivi. Per coloro che non potranno entrare in accoglienza, comunque, la Croce rossa ha assicurato che continuerà a garantire il pasto serale. Da chiarire infine quale sarà il destino di un ultimo gruppo di persone, quelle che non hanno neanche i titoli per restare sul territorio.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci