Oscar Giannino

La firma ieri a Caserta del protocollo per la terra dei fuochi

Martedì 20 Novembre 2018
Oscar Giannino

La firma ieri a Caserta del protocollo per la terra dei fuochi tra sette ministri e Regione Campania è in realtà poco più di quanto un governo nazionale avrebbe dovuto fare da anni e anni, compreso l'utilizzo dell'esercito per sorvegliare le discariche. Anche perché su questo ha ragione il presidente campano De Luca: l'emergenza incendi di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici in Campania ormai appartiene a un doloroso passato d'impotenza pubblica. È al Nord, semmai, che negli ultimi anni le ecomafie ppiccano incendi agli impianti di trattazione.
È sul punto di fondo dello scontro tra Lega e Cinque Stelle, invece, che vale la pena di soffermarsi. Perché il sì o il no agli inceneritori, a guardar bene appare come una grande astuzia condivisa: è come se Lega e Cinque Stelle coprissero in nome dei contrapposti slogan a vantaggio comunque della maggioranza di governo l'intero fronte della contesa in materia di rifiuti.
Da una parte il Nord dove si concentra la maggioranza dei termovalorizzatori in Italia, dall'altra il no ideologico a un tipo d'impianto che, anno dopo anno, nei Paesi più avanzati con l'utilizzo di tecnologie sempre più avanzate ha visto sempre migliorare le proprie performance di abbattimento del rischio ambientale, producendo solo emissioni di vapore acqueo, teleriscaldamento e acqua calda. (...)
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