Melania, Brigitte e le altre: sfida di stile

Sabato 27 Maggio 2017
Sono arrivati. Sono saliti nel palazzo del Comune di Catania, dove li aspetta Enzo Bianco. Melania Trump non si è ancora sfilata la sua giacca Dolce & Gabbana da 50.000, che durante il lunch terrà appoggiata sulle spalle, e già conversa amabilmente - di storia e di vini e lui è esperto di entrambi - con il signor Merkel, insomma il professor Joachim, che fino a poco prima aveva in testa il suo panama che lo rende chic. Ma che succede, a Taormina The Donald e frau Angela litigano e qui a Catania i loro consorti ricuciono, in una sorta di diplomazia dell'arancino alla triglia, della cornucopia di cialda di cannolo alla ricotta («Great!», ha esultato Melania e non finiva più di ripeterlo) dello chef Cuttaia, che sono gli ingredienti giusti per evitare ogni crisi internazionale?
Sorridono la Trump e il Merkel, mentre conversano. E viene quasi il sospetto che Melania, ancora più alta e magnifica con i suoi tacchi spaziali su un fisico perfetto, visti i rapporti forse non facilissimi con il marito possa tifare più per Angela che per Donald. E comunque il clima è rilassato, intorno al tavolo ovale su cui arrivano sei portate.
Prima dell'antipasto, Brigitte Macron, in jeans bianchi e maglia rossa leggera a maniche lunghe, come fosse reduce dal golf, ed è glamour nella sua semplicità, esce dalla sala per dirigersi in bagno. È raggiungibile? Quasi. Occhio alla moglie graziosa del primo ministro giapponese, 54 anni, appassionata di agricoltura biologica e arti marziali. Quella che dice, ma qui sono tutte come lei in nome dell'indipendenza del muliebre Pink Power rispetto ai consorti-statisti: «Io non ho certo paura di avere idee diverse da Shinzo». Che è il nome di battesimo del capo del governo nipponico, Abe. Herr Merkel, nella tavolata, dà lezioni di civiltà a chi gli chiede: «Vino rosso e pesce si accoppiano bene?». E lui: «Non mi risulta». E Manù? Ecco Lady Gentiloni. È vestita come veste ogni giorno, pantaloni larghi e una blusa bianca, e ha pure la borsa che in occasioni così le signore dei potenti non hanno o se la fanno portare da qualche assistente. Manù l'informale mostra una spigliata capacità di accogliere.
E così il Pink Power si è preso la scena, le sue componenti hanno iniziato a conoscersi e si è ritagliato un ruolo non ornamentale. Se le cose del mondo dovessero mettersi male, toccherà a questa nuova generazione di donne - più Joachim - calmare gli animi?
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