LO SCENARIO
PARIGI «Vengo con un affetto sincero e un'amicizia particolare

Domenica 24 Marzo 2019
LO SCENARIO
PARIGI «Vengo con un affetto sincero e un'amicizia particolare per la Francia... La primavera è la stagione della semina: non vengo soltanto per raccogliere i bei frutti delle nostre relazioni ma anche e soprattutto per seminare la nuova speranza della nostra cooperazione»: nonostante i toni lirici dell'articolo che il presidente Xi Jinping ha pubblicato ieri sul Figaro, la sua visita in Francia (arriva oggi, riparte martedì) si annuncia meno pindarica di quella di cinque anni fa. Allora una fastosa cena offerta da François Hollande a Versailles, celebrò non solo i 50 anni di relazioni tra la Francia e la Repubblica popolare, ma anche una ventina di contratti commerciali per quasi venti miliardi di dollari.
ATMOSFERA PESANTE
L'atmosfera è oggi più pesante. La cena ci sarà, ma sarà intima: solo Macron, Xi e consorti, questa sera, alla villa Kérylos sul mare di Nizza. I contratti ci saranno: ma fino all'ultimo si negozia e nei settori più strategici, come il nucleare, si rischia di non realizzare quanto sperato. Anche le celebrazioni diplomatiche (adesso che gli anni delle relazioni tra i due paesi sono diventati 55) saranno meno festanti: «La Cina, pur partecipando attivamente al gioco classico del multilateralismo, promuove una propria visione del mondo, una propria visione del multilateralismo, molto più egemonica», ha detto qualche mese fa Macron agli ambasciatori francesi riuniti all'Eliseo.
Quando fu eletto la Cina sperò apertamente di avere in Parigi un alleato forte per la costruzione della sua Nuova via della seta. 22 mesi dopo, le speranze restano speranze. È stata Roma, in Europa, a dare maggiori soddisfazioni. «Nei fatti, questa visita di XI Jinping non ha niente della visita di cortesia - ha commentato ieri Barthélémy Courmont, ricercatore specialista della Cina all'Iris, l'Istituto per le relazioni internazionali e strategiche dopo la tappa a Roma Xi Jinping vuole fare pressione su Parigi. Il presidente cinese ha capito che le querelle attuali tra Roma e Parigi sono il simbolo dei disaccordi in seno alla Ue, e cerca di capitalizzare su questo per far andare avanti il suo progetto, sia spingendo l'Ue a mettersi d'accordo, sia moltiplicando gli accordi bilaterali con stati membri sempre più importanti e forzare la mano agli ultimi recalcitranti».
E Macron organizza la resistenza. La riunione di martedì mattina all'Eliseo, con XI, la cancelliera Angela Merkel e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker vuole proprio inaugurare un nuovo format diplomatico da opporre alle mire cinesi. Fonti diplomatiche insistono che qualsiasi discussione e proposta sarà presentata a Pechino «in modo positivo» insistendo sui meccanismi di cooperazione. L'obiettivo è mostrare al presidente cinese che l'Europa è capace di una determinazione comune restando sul terreno del dialogo e senza arrivare alle prove di forza che piacciono agli Stati Uniti di Donald Trump.
Francesca Pierantozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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