Le sedie vuote al summit e ciò che l'Italia può ottenere

Martedì 13 Novembre 2018
Alessandro Orsini

Le conferenze internazionali si dividono in due categorie: quelle importanti e quelle meno importanti. Le prime producono effetti; le seconde, difetti. Alle conferenze importanti partecipano Putin e Trump, che però mancano a Palermo, dove si vorrebbe discutere il futuro della Libia. È pertanto urgente capire perché i presidenti di Stati Uniti e Russia abbiano scelto di non partecipare.
Trump è assente per ribadire a Giuseppe Conte quanto disse a Paolo Gentiloni in un incontro alla Casa Bianca del 20 aprile 2017, e cioè che gli Stati Uniti intendono disimpegnarsi in Libia. Le parole di Trump a Gentiloni furono: «Io non vedo un ruolo degli Stati Uniti in Libia». Non per una mancanza di riguardo verso l'Italia, ma perché gli Stati Uniti hanno risorse limitate e devono scegliere dove investirle. Se spendono di più per militarizzare il Mar cinese meridionale, devono spendere di meno altrove. La Libia è un altrove. Gli studiosi americani la chiamano «grande strategia», che è un modo di interpretare il mondo per capire dove piazzare i dollari.
A differenza di Trump, Putin è assente perché è molto interessato alla Libia. Il capo del Cremlino ha, tra le sue ambizioni maggiori, quella di costruire una base navale sulle coste della Cirenaica per potersi incuneare militarmente in un bacino della Nato. Il problema è che Putin non ritiene che i tempi siano maturi per recarsi a Palermo, a causa dell'assenza di Macron. Il fatto che il presidente della Francia abbia scelto di non partecipare significa che intende organizzare un'altra conferenza sulla Libia, sotto la propria egida. (...)
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