LE REAZIONI
SAPPADA (BELLUNO) Dal leone veneto all'aquila friulana. La Sappadexit

Giovedì 23 Novembre 2017
LE REAZIONI SAPPADA (BELLUNO) Dal leone veneto all'aquila friulana. La Sappadexit
LE REAZIONI
SAPPADA (BELLUNO) Dal leone veneto all'aquila friulana. La Sappadexit dal Veneto è stata salutata nella vallata germanofona dell'estremo Nordest con un corteo di auto che, dalla borgata Lerpa, ultimo lembo di territorio al confine con il Comelico, ha attraversato con i clacson squillanti e le bandiere turchine con l'aquila gialla, vessillo della Patria friulana, tutta la valle, fino a Cima Sappada e poi giù fino a Forni Avoltri, primo paese fratello della nuova appartenenza regionale di Sappada, dopo il voto di ieri alla Camera dei Deputati.
LE MANIFESTAZIONI
Pur essendo un deserto mercoledì di novembre, in pochi minuti la notizia dell'esito positivo della battaglia referendaria, che attendeva una risposta da quasi dieci anni, si è diffusa da una casa all'altra delle quindici borgate che formano il Comune di Sappada, suscitando reazioni di festa, ma anche qualche preoccupazione nella popolazione che teme i cambiamenti. I timori di oggi comunque sono sovrastati dalla gioia di una risultato che negli ultimi giorni sembrava difficile da raggiungere, per le opposizioni innestate dal presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ed i dubbi sulla costituzionalità della legge, sollevati da vari parlamentari veneti. Nel comitato che ha promosso il referendum del 2008 e ha seguito l'iter istituzionale c'è Gianmarco Kratter, che lavora a Roma ed è stato il tramite più solerte per i contatti con i parlamentari. Pur contento della vittoria, si permette di togliersi i sassolini dalla scarpa: «Sappada è stata per i parlamentari veneti solo una merce di scambio per ottenere risultati di altro tipo. Ci hanno deluso grandemente il gioco politico della Lega e gli intralci dei parlamentari veneti, ma alla fine è prevalso il rispetto della volontà di un popolo che ha votato nel referendum del 2008 il distacco dal Veneto. Ora si dovrà lavorare uniti per ottenere dalla Regione Friuli Venezia Giulia il riconoscimento che Sappada si aspetta sia istituzionalmente che economicamente».
La componente di minoranza in consiglio comunale, Sappada Cambia, è quella che più ha spinto per sollecitare il voto della legge, prima al Senato e poi alla Camera. «È una vittoria di quelli che in questi anni non hanno mai ceduto allo scoramento - dice il capogruppo di minoranza, Marco Santoro - e che si sono impegnati nell'avere risposte favorevoli ai vari livelli istituzionali. Per Sappada si aprirà un fase storica più favorevole in una regione a statuto speciale».
LE POLEMICHE
Il passaggio di Sappada in Friuli viene salutato con rammarico dalla vallata del Comelico, a cui il Comune germanofono è stato unito per più di un secolo. La Comunità di Cadore, di cui il Comune fa parte, si augura che Sappada possa comunque continuare a far parte di questa storica istituzione, rinata a fine Ottocento, per sancire l'unità del territorio del Cadore da Pelmo a Peralba, come scriveva lo storico Ronzon.
E la Sappadexit suscita forte preoccupazione in provincia di Belluno, perché anche gli altri Comuni referendari ora si aspettano dal Parlamento analoga risposta. Sono altri sette i Comuni che, con referendum, hanno votato il distacco: Lamon, Sovramonte, Voltago Agordino, Taibon Agordino, Colle Santa Lucia, Livinallongo e Cortina d'Ampezzo. Renzo Poletti, il lamonese che ha dato il via al domino di referendum, e ora referente per tutti gli altri Comuni con la valigia, esulta per il risultato e annuncia che a breve la battaglia ripartirà. Magari proprio con un meeting a Sappada.
Lucio Eicher Clere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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