Le condizioni di Giordani migliorano, medici cauti sul recupero

Domenica 7 Maggio 2017
Il recupero continua. Lento, ma va avanti. Come normalmente avviene in questi casi quando, pur in presenza di un'evoluzione positiva della malattia, il decorso fa registrare un immediato miglioramento significativo nelle prime ore e poi progressi molto meno veloci. Sergio Giordani, infatti, che è sempre ricoverato nella terapia semi intensiva del reparto di Neurologia per le conseguenze dell'ictus ischemico che l'aveva colpito giovedì sera durante una riunione a Voltabarozzo, ha superato il problema dell'emiparesi destra, e quindi riesce a muovere il braccio e la gamba quasi completamente, grazie anche al risultato positivo che ha dato la trombolisi a cui è stato sottoposto a pochi minuti di distanza dal malore che l'aveva colpito. É sempre a letto, attaccato ai macchinari che tengono costantemente monitorati tutti i suoi parametri, e quindi i medici non hanno ancora voluto provare ad alzarlo dal letto e a metterlo in piedi sorreggendolo: tenteranno nelle prossime ore. Il paziente è sempre in una fase clinica delicata in quanto non sono passate le 72 ore più critiche che sono quelle che fanno seguito agli eventi di questo genere. Molto più difficoltosa, invece, risulta essere la ripresa del linguaggio: l'ex presidente dl Padova per il momento non parla, anche se riesce a farsi capire perfettamente dalle persone che gli sono vicine; oltre al personale sanitario, al suo capezzale nell'ora di visita consentita nell'arco della giornata si alternano la moglie Lucia, i figli Antonio e Paola, il dottor Stefano Bellon che lo segue assieme ai neurologi, e l'avvocato Diego Bonavina che è uno dei suoi più stretti collaboratori.
«Il paziente continua nel suo positivo miglioramento clinico. É presente, lucido, cosciente, collaborativo, reattivo e combattivo - ha spiegato nel bollettino medico di ieri sera lo stesso Bellon -. Ha iniziato a bere, ad alimentarsi stando seduto e ad assumere la terapia per via orale, segno che non ha nessun problema di deglutizione. A sole 36 ore dall'evento critico, migliora costantemente nell'uso della parola».
A decidere se le sue condizioni nelle prossime settimane saranno compatibili con il prosieguo della campagna elettorale saranno molti fattori: le condizioni generali, il parere dei medici e della famiglia, ma soprattutto quello del diretto interessato. Forse già domani sera, o al massimo lunedì, quando sarà conclusa la fase acuta, il candidato del Pd potrebbe dare un'indicazione sulla sua scelta. Di sicuro una volta dimesso dalla Stroke Unit della Neurologia dovrà osservare un periodo di riposo e di tranquillità totale, lontano dallo stress della competizione per le amministrative, per consentire al suo fisico di riprendersi completamente.

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