«Le banche italiane più esposte a causa dell'incertezza politica»

Lunedì 24 Settembre 2018
Un mondo sempre più diviso con gli Stati Uniti in testa, alcuni paesi emergenti in crisi e un Cina sullo sfondo in possibile rallentamento. E le banche centrali, protagoniste indiscusse negli ultimi anni, oramai senza più munizioni per fare fronte alle prevedibili nuove turbolenze in arrivo. La Bri, la banca centrale delle banche centrali nel suo rapporto trimestrale descrive con crudezza la situazione sui mercati vista negli scorsi mesi , già peraltro da essa stessa prevista, e le prospettive future. Nel mezzo l'Italia che, per via delle sue «incertezze politiche» dovute all'esordio del governo e all'incognita sulle sue scelte di bilancio, ha già sofferto i colpi più forti dai mercati fra i paesi europei. L'aumento dello spread, rileva la Bri, acuisce ancora una volta il perverso legame debito pubblico-istituti di credito in grado di alimentare il circolo vizioso visto negli scorsi anni nel picco della crisi.
E non a caso le azioni degli istituti di credito italiani sono quelle che hanno perso di più in Borsa seguite da quelle francesi e spagnole, che hanno esposizioni nel nostro paese, Il capo economista, l'italiano Claudio Borio, si sofferma così sul caso del nostro paese. L'allargamento dei differenziali con il Bund tedesco, «riflette i timori degli investitori sulle incertezze politiche future, specialmente riguardo le possibili politiche di bilancio del nuovo governo». E che l'Italia sia un caso a parte rispetto a un generale movimento dei mercati, il rapporto lo sottolinea citando lo spread del titolo a due anni che si è allargato molto più dei titoli degli altri paesi.
R. Ec.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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