La realpolitik di Morales: Battisti in cambio del gas

Martedì 15 Gennaio 2019
La realpolitik di Morales: Battisti in cambio del gas
LA POLEMICA
Il 1° gennaio, quando il presidente boliviano Evo Morales si congratula con Jair Bolsonaro per il suo insediamento, circolano già le voci su una possibile fuga di Cesare Battisti in Bolivia. Il destino dell'ex Pac è politicamente segnato: per lui non ci saranno possibilità di rifugiarsi all'ombra del socialismo di La Paz. In due settimane, il paese, che prima era dipinto come l'ultimo buen retiro della sinistra dura e pura, si è trasformato in un modello di pragmatismo. Era evidente che Morales, pur con la sua fama da presidente indigeno di sinistra, non avesse alcuna voglia di immischiarsi nella vicenda di Battisti per fare un dispetto ai governi non allineati di Lega-M5S e a quello di estrema destra di Bolsonaro. In meno di una settimana, Morales è passato dal giuramento di Bolsonaro a quello di Nicolas Maduro, l'alleato della sinistra chavista e protagonista di una deriva dittatoriale ormai condannata da quasi tutta la comunità internazionale.
La nuova versione di Morales - che senza troppi fronzoli ha consegnato un ex terrorista comunista a un governo populista di destra - è molto più diplomatica di quella precedente, tanto che i giornalisti brasiliani si sono chiesti ironicamente: «Come si dice Realpolitik in lingua quéchua?». La Bolivia ha troppi affari in ballo per farsi travolgere dalle beghe di un latitante alle strette. Ci sono l'annosa questione di uno sbocco sul mare rivendicato contro il Cile e il Gasbol, il gasdotto Bolivia-Brasile di oltre 3000 chilometri. Temi troppo importanti per fare a meno di un partner come il Brasile.
Lo stesso Bolsonaro non ha mai precluso la via a buoni rapporti con governi di segno opposto, ribadendo di voler privilegiare «un bilateralismo senza condizionamenti ideologici». Ieri, il ministro degli Esteri brasiliano e quello della Giustizia hanno invitato l'ambasciatore italiano e quello boliviano per un pranzo di lavoro a Brasilia.
FINE DI UN COMUNISTA
La Bolivia, che doveva essere l'ultimo paradiso del comunismo, è diventata una trappola fatale per Battisti. Con le dovute proporzioni storiche e sociali, si può affermare che la storia dell'ex Pac si è conclusa come quella di un altro celebre comunista: Ernesto Che Guevara, ucciso nel villaggio boliviano di La Higuera più di 50 anni fa. La morte del Che fu però sommaria e misteriosa. La parabola di Battisti, invece, si è conclusa alla luce del sole e nel perimetro della giustizia.
A. Sp.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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