LA GIORNATA
ROMA È ancora quella del ministero dell'Economia (assieme a

Venerdì 25 Maggio 2018
LA GIORNATA ROMA È ancora quella del ministero dell'Economia (assieme a
LA GIORNATA
ROMA È ancora quella del ministero dell'Economia (assieme a qualche baruiffa per le Infrastrutture e lo Sviluppo) la casella mancante per il varo del governo giallo-verde.
L'insistenza, prima del Carroccio e ora anche del M5S sul nome di Paolo Savona, l'economista ottantunenne da sempre perplesso se non contrario sulle modalità di funzionamento dei trattati europei sulla moneta unica, ha alzato la tensione con il Quirinale.
Sergio Mattarella è molto preoccupato per le pressioni che potrebbero derivare dall'insistenza delle due forze politiche sia nei confronti del presidente del Consiglio che della stessa presidenza della Repubblica nell'esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce a tutti due. È un timore che va oltre quello dei presunti veti e che dal Colle viene interpretato come un «diktat». Mattarella ha lanciato anche un avvertimento sui migranti con destinazione finale Matteo Salvini: «Il dossier va gestito con lungimiranza e responsabilità».
Sono timori che tendono a riscaldare il termometro sulle trattative per la formazione del governo e che portano i due leader politici a fine giornata a tentare di raffreddare la colonnina di mercurio. «Dei ministri se ne occuperanno Conte e il presidente Mattarella» chiarisce il leader M5S Luigi Di Maio al termine delle consultazioni. Subito dopo le analoghe dichiarazioni del segretario del Carroccio. «Lasciamo a Conte l'onore e l'onere di proporre a chi di dovere nomi e ruoli di chi si farà carico di realizzare quello che gli italiani si aspettano».
LA PROPOSTA
Soprattutto Salvini minimizza il suo pressing: «Ma quali diktat...la nostra è una proposta, non un'imposizione. Non capisco quale sia la motivazione del no a una persona come Savona. Noi andiamo a consigliare, a suggerire e a mettere a disposizione...» precisa.
Anche il premier incaricato getta acqua sul fuoco. Afferma che le consultazioni sono state «utili» per la formazione del governo ed annuncia che dedicherà «l'intera giornata di domani ad elaborare una proposta da sottoporre al Presidente della Repubblica: i ministri che proporrò saranno politici, così come il sottoscritto» sottolinea Conte.
Tant'è che il giurista comincia immediatamente a segnare l'impronta del suo governo, incontrando subito una delegazione dei risparmiatori «vittime» delle banche e già domani il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. «Questa tutela sarà uno di principali impegni di questo governo, il governo del cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito» promette Conte. Che comunque, come gli ricorda il Pd Ettore Rosato, può contare su 100 milioni già stanziati dal precedente governo.
Ma in attesa di vedere quale sarà la squadra che l'incaricato porterà al Colle probabilmente entro domani quello che si registra oggi è un allineamento tra Lega e M5s sulla candidatura di Savona, bandiera del Carroccio ed ora rivendicato anche da Luigi Di Maio che dice: «Siamo perfettamente allineati». E con i suoi fa notare quanto proprio il nome dell'economista sia quello «meno impallinato» dalla stampa.
Intanto il governo nascente non convince le opposizioni con Berlusconi e Renzi che attaccano a fondo da punti di vista diversi: il primo chiede garanzie sulla giustizia il secondo sottolinea i dubbi sulla capacità di governo della coalizione.
La replica arriva da Davide Casaleggio al margine di un convegno sull'e-commerce: «Giuseppe Conte sarà all'altezza della situazione perché vanta serietà e professionalità».
Diodato Pirone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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