LA CONFERMA
MOSCA Nessuna sorpresa alle elezioni presidenziali russe. Vladimir

Lunedì 19 Marzo 2018
LA CONFERMA
MOSCA Nessuna sorpresa alle elezioni presidenziali russe. Vladimir Putin è stato confermato come capo del Cremlino per altri sei anni. Ieri sera con il 61% di seggi scrutinati era già al 75,6% delle preferenze, molte di più rispetto al 2012, quando arrivò solo al 64. Seguono di molto distaccati il comunista Pavel Grudinin con l'11,2% e l'ultranazionalista Vladimir Zhirinovskij con il 6,7. La show girl liberale Ksenija Sobchak ha riportato il 2,5% dei voti, mentre l'economista riformista Grigorij Javlinskij l'1,6. Gli altri tre contendenti - Serghej Baburin, Boris Titov e Maksim Suraikin - hanno subito una sconfitta bruciante con percentuali intorno all'1%. Il portavoce della campagna elettorale di Putin, Andrei Kondrashov, ha ringraziato al premier britannica Theresa May, alludendo al caso al caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa Skripal: «L'affluenza risulta più alta del previsto dell'8-10% e per questo dobbiamo ringraziare la Gran Bretagna perché ancora una volta non ha capito la mentalità della Russia».
Stando agli ultimi dati comunicati, l'affluenza ha superato di poco il 60% degli aventi diritto, una decina di punti in meno rispetto a quanto speravano i fedelissimi del presidente. La Commissione elettorale ha reso noto che non sono state presentate denunce di violazioni da parte dei candidati. Il voto sarebbe stato ovunque regolare con leggere infrazioni.
IL MESSAGGIO
«Sono sicuro che il mio programma sia quello giusto per la Russia», aveva dichiarato in mattinata Vladimir Putin dopo aver compiuto il suo dovere di cittadino al seggio elettorale. «Non è importante quanti voti avrò - aveva detto il presidente uscente - Sarà un successo ottenere il quarto mandato». Molto meno interesse si è registrato ai seggi dove hanno votato gli altri sette candidati, anche perché, fin dall'inizio della campagna elettorale, sono sembrati fuori dalla corsa al Cremlino. All'unico politico in grado di mettere Putin in difficoltà - sollevando temi a lui scomodi come quello della corruzione -, Aleksej Navalnyj, non è stato permesso di partecipare alla consultazione per problematiche di carattere giuridico. I mass media federali ed internazionali hanno così seguito per tutta la giornata il sopraggiungere dei dati sull'affluenza, unico vero elemento di incertezza. A Mosca la bella giornata di sole, con una temperatura sui meno 10 gradi, ha favorito la tornata elettorale. Fin dalle prime ore con i seggi aperti si sono registrati tassi di 2-3 volte superiori alle ultime consultazioni. Nella capitale alle legislative del dicembre 2016 aveva votato il 35%, a San Pietroburgo il 30. Diversa la situazione nelle regioni, dove l'affluenza è rimasta ai soliti alti livelli.
LA CONTESTAZIONE
Fonti collegate alle composite opposizioni, che hanno invitato i propri elettori a boicottare le presidenziali - ma a vigilare! -, contestano i dati e denunciano violazioni di ogni genere. Radio Eco di Mosca ha raccontato di statali e studenti universitari che hanno subito pressioni di ogni genere soprattutto nelle immense province e dovranno dimostrare di aver votato.
Come al solito nelle caserme si è andati ai seggi in massa. Sono state usate le tradizionali risorse amministrative per convincere la gente a compiere il proprio dovere elettorale. In alcuni seggi, è stato denunciato, sono stati organizzate delle lotterie tra i votanti con in palio cellulari iPhone. In una chiesa alla periferia di Mosca, ci è stato riferito, un prete ha impartito una «particolare benedizione ai fedeli che hanno votato per Putin». Sui social media sono stati bloccati i post che invitavano i russi a rimanersene a casa. In alcuni seggi poi erano in servizio i ragazzi dell'Armata giovanile, una formazione politica di seguaci del capo del Cremlino.
In Crimea, la penisola riunita alla Russia 4 anni fa, un milione e mezzo di elettori sono stati chiamati alle urne. Nessun Paese occidentale, è stato annunciato, riconoscerà quel voto come valido. L'Ucraina ha chiuso l'accesso ai consolati russi su tutto il territorio. Il risultato elettorale è comunque chiaro: l'Occidente dovrà accettare che Putin ha ricevuto una forte investitura dai russi, che hanno votato per la stabilità e sperano che la Russia torni ad essere realmente una potenza mondiale.
Giuseppe D'Amato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci