L'ombra dell'inchiesta sulle tangenti al re delle Terme

Giovedì 5 Luglio 2018
L'ombra dell'inchiesta sulle tangenti al re delle Terme
L'INCHIESTA
PADOVA L'ex sindaco di Montegrotto e Abano Luca Claudio ha patteggiato in udienza preliminare, ma il pubblico ministero di Padova Federica Baccaglini lo chiama davanti ai giudici del Tribunale collegiale in qualità di teste al processo per la Tangentopoli delle Terme. L'ex sindaco, assistito dall'avvocato Ferdinando Bonon, può anche avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma decide di parlare. Nessuna dichiarazione clamorosa. L'ex cittadino conferma ai giudici del Tribunale quello che ha sempre ammesso al rappresentante dell'accusa. Tra gli imputati ci sono Saverio e Luciano Guerrato, titolari della Guerrato spa di Rovigo. Nel settembre 2010 la società ha vinto l'appalto per il servizio di riqualificazione energetica e adeguamento normativo degli edifici comunali e impianti di illuminazione pubblica.
APPALTO PUBBLICO
Un appalto da oltre quindici milioni di euro. Secondo l'accusa, la Guerrato avrebbe sborsato, in più riprese, una tangente di 120mila euro, pari al 15 per cento dei lavori appaltati. Claudio nega di aver mai chiesto soldi alla Guerrato. Dice ai giudici che l'appalto è stato regolarissimo. Lui non ha mai incontrato gli imprenditori rodigini. Dopo l'appalto i Guerrato hanno pagato. I soldi sono stati versati alla Rls srl, amministrata dal fido Massimo Trevisan. E la Rsl emetteva fatture false alla Guerrato spa. Davanti ai giudici del Tribunale è venuto a testimoniare anche l'ex sindaco di Montegrotto, Massimo Bordin. Ha confermato le deposizioni di Claudio.
PATTEGGIAMENTO
La sentenza del patteggiamento era stata emessa la sera del 20 dicembre scorso dal giudice dell'udienza preliminare, Tecla Cesaro. Claudio, per poter patteggiare, aveva ceduto allo Stato un appartamento in via San Daniele a Montegrotto. Altri undici appartamenti erano stato confiscati durante l'inchiesta sulle tangenti delle terme. Il pubblico ministero Federica Baccaglini aveva applicato le norme antimafia e anticorruzione. Il tutto per riequilibrare le mazzette che secondo l'accusa Claudio avrebbe incassato negli anni, all'incirca mezzo milione di euro. Il noto dieci per cento su molti appalti comunali. Appartamenti riconducibili all'ex sindaco, ma intestati alle società Ris e Soleluna. I Comuni di Abano e Montegrotto si erano costituiti parte civile, ma non sono stati accettati.
RISARCIMENTI
Dovranno chiedere il risarcimento ai due ex sindaci con le cause civili. Ha patteggiato 4 anni di reclusione per concussione, turbativa d'asta e corruzione per induzione. A parte tre episodi di corruzione, l'ex primo cittadino ha sempre negato di aver chiesto e incassato personalmente mazzette. Era l'alba del 23 giugno 2015 quando gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza suonarono all'abitazione di Claudio. Gli esibirono l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Claudio era appena stato eletto per la seconda volta primo cittadino di Abano. Porta ufficialmente la data del 14 aprile 2015 lo scandalo delle tangenti delle Terme.
Lino Lava
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