L'EMERGENZA
ROMA Paura per Giorgio Napolitano, ricoverato in gravi condizioni

Mercoledì 25 Aprile 2018
L'EMERGENZA
ROMA Paura per Giorgio Napolitano, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale San Camillo. Il presidente emerito della Repubblica è arrivato nel reparto di Cardiochirurgia, un'eccellenza a livello nazionale, poco prima delle 22 in condizioni molto critiche. Ad attenderlo c'era il primario, il professor Francesco Musumeci, mentre la sala operatoria era già stata allestita. L'intervento al cuore, considerato molto delicato, è cominciato dopo pochi minuti. Napolitano si è sentito male a causa di una dissecazione parziale della parete aortica: si tratta della lesione dello strato interno della aorta, una patologia molto grave che causa la morte se il paziente non viene rapidamente sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza. Questo tipo di operazioni, generalmente, possono essere effettuate con l'utilizzo di una protesi vascolare, posizionata nel punto di rottura dell'aorta. L'intervento può essere fatto o per via endovascolare o per via aperta tradizionale, serve ad evitare la rottura completa dell'aorta. Questo il quadro di partenza su cui si è trovato a operare il professor Musumeci, primario del reparto che si trova all'interno del padiglione Baccelli, dove vigilavano in serata poliziotti e carabinieri. Musumeci è uno dei massimi specialisti del settore. Spiegano al San Camillo: «E' alla guida della Cardiochirurgia dal 1998. Di origine siciliana, si è formato in Inghilterra, ha lavorato con i nomi più prestigiosi della storia della Cardiochirurgia, quali Donald Ross e Magdi Yacoub. A solo 37 anni, era già primario di Cardiochirurgia presso l'University Hospital of Wales a Cardiff».
IL PERCORSO
Inizialmente c'era stato qualche dubbio sulla possibilità che Napolitano, a causa dell'età, potesse essere sottoposto a un intervento chirurgico tanto delicato, ma alla fine si è optato per l'operazione che è cominciata poco dopo le 22 e proseguita fino a notte inoltrata. Per Napolitano c'era già pronto anche un posto in terapia intensiva sempre in Cardiochirurgia. Il presidente emerito della Repubblica italiana ha 92 anni (è nato a Napoli il 29 giugno del 1925). Dodici giorni fa, il 13 aprile, è stato ricevuto dal presidente Sergio Mattarella, per le consultazioni in vista della formazione del nuovo Governo. In quell'occasione Napolitano, che era apparso in buone condizioni, aveva spiegato: «Parlo per me, ma sono convinto che esprimo un sentimento comune anche ai presidenti di Camera e Senato: siamo tutti accanto al presidente Mattarella nella ricerca di soluzioni ed è un compito, come potete immaginare, estremamente difficile, complesso e presenta una sua innegabile urgenza. Per il Presidente è un momento delicato e siamo pienamente solidali con lui». D'altra parte la sua esperienza di servitore delle istituzioni e in politica è molto lunga e prestigiosa, è cominciata prima come militante del Partito comunista in gioventù, poi con la sua prima elezione alla Camera dei deputati nel 1953, nella circoscrizione di Napoli, dove è sempre stato riconfermato, salvo una breve pausa, fino al 1996. Esponente dei miglioristi, nel 1992 è stato eletto presidente della Camera, in una delle fasi più calde della storia d'Italia, visto che stava esplodendo tangentopoli. Nel 1996 è stato ministro degli Interni nel governo guidato da Romano Prodi, mentre dieci anni più tardi è stato eletto presidente della Repubblica, a cui è seguito un secondo mandato a partire dal 2013 fino al 2015, quando si dimise. E' stato lui a gestire la fase di passaggio dal governo di Silvio Berlusconi a quello di Mario Monti, nel 2011. Al termine di questo lunghissimo percorso politico e di vita (è sposato con Clio dal 1959), ritroviamo Napolitano il 13 aprile di nuovo al Quirinale alle consultazioni con Mattarella. Infine, ieri sera l'intervento al cuore, in un reparto considerato all'avanguardia, poiché, come spiegano al San Camillo, lì «c'è una specializzazione nella chirurgia delle patologie più complesse, nella chirurgia ricostruttiva valvolare, nella chirurgia mininvasiva e a cuore battente, nella chirurgia con video assistenza robotica».
Mauro Evangelisti
Alessia Marani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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