L'Antitrust multa Montebelluna

Venerdì 26 Maggio 2017
ROMA - Multa da 5 milioni a Veneto Banca. L'Antitrust l'ha sanzionata per due pratiche commerciali scorrette consistenti rispettivamente nell'aver nei fatti condizionato l'erogazione di mutui a favore dei consumatori all'acquisto da parte degli stessi di proprie azioni e indotto i consumatori intenzionati a chiedere mutui ad aprire un conto corrente presso la Banca. Un provvedimento simile era stato già preso nel settembre 2016 nei confronti di Popolare Vicenza, multata per 4,5 milioni.
Secondo l'Antitrust, Veneto Banca ha condizionato l'erogazione di mutui all'acquisto di proprie azioni con lo scopo di collocare questi titoli presso i consumatori. Tali comportamenti hanno avuto luogo al fine di realizzare un'operazione di ricapitalizzazione della Banca, che è partita dal secondo semestre 2012 e si è sviluppata negli anni 2013 e 2014, nella quale è prevalsa l'esigenza di patrimonializzazione della Banca sugli interessi della stessa clientela. Nel caso dei «mutui soci» riservati ai soci, in particolare, i consumatori sono stati condizionati ad acquistare pacchetti minimi di azioni della Banca pari a 200 azioni, dunque superiori a quelli minimi necessari per diventare soci (100 azioni). I consumatori che avevano chiesto il mutuo inoltre sono stati condizionati a non vendere i pacchetti azionari per determinati periodi, al fine di non perdere le condizioni economiche previste per il mutuo. Peraltro, le condizioni economiche di tali mutui soci sono risultate compensate, in termini negativi, dai costi connessi al pacchetto azionario al quale tale prodotto era di fatto vincolato. Inoltre, nel momento in cui il consumatore sottoscriveva un mutuo, veniva anche indotto a sottoscrivere un conto corrente su cui regolare il mutuo stesso. L'Antitrust ha rilevato che queste condotte «limitano considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori» in relazione ai prodotti di mutuo. Nel caso dei «mutui soci» il condizionamento indebito si è realizzato, in particolare, con la necessaria sottoscrizione da parte dei consumatori dei pacchetti minimi di azioni previsti al fine di poter accedere a questi prodotti di mutuo riservati ai soci, titoli peraltro difficilmente negoziabili e liquidabili, stante la natura di società non quotata della Banca.
«Bene, un primo passo verso la giustizia. Ora attendiamo anche la conclusione degli esiti delle indagini delle Procure della Repubblica e le pronunce dell'Acf, l'Arbitro per le controversie finanziarie, al quale le nostre sedi locali hanno già presentato svariati ricorsi», afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

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