«Inefficace e sbagliato nei metodi»

Sabato 20 Maggio 2017
Questo decreto legge non piace. Il governatore del Veneto Luca Zaia e l'assessore alla Sanità Luca Coletto lo bocciano. Sui metodi e sui contenuti. Per una Regione, quella veneta, convinta di aver raggiunto percentuali alte di vaccinazioni facendo corretta informazione e monitoraggio del fenomeno attraverso un sistema informatico. Niente obbligatorietà, nessuna sanzione ai genitori.
«Da convinto vaccinista quale sono - premette Coletto - non approvo questi metodi. Non abbiamo ancora potuto leggere il decreto, ma quello che finora circola non ci piace»- Il riferimento è alle sanzioni per i genitori che non vaccinano i bambini. «Trovo tutto questo eccessivo - prosegue l'assessore - sanzioni fino a 7.500 euro fatte da chi? E poi si parla di genitori segnalati ai Tribunali dei minori per la sospensione della patria potestà. Spero, considerato che il decreto è stato approvato salvo intese, che tutto questo sparisca». E l'assessore Coletto parla del modello veneto - qui nessun vaccino è obbligatorio dal 2007 - come un modello vincente e lo fa citando le percentuali. «Nel 2014 per il morbillo eravamo fermi all'84% di vaccinati, ora siamo al 92,8% ben al di sopra della media nazionale. Lo stesso per i quattro vaccini un tempo obbligatori, quindi tetano, difterite, epatite B e polio, per i quali siamo al 92-93%. Tutto questo lasciando i genitori liberi di scegliere». Se il decreto verrà convertito in legge prevedendo l'obbligatorietà di dodici vaccini nella fascia 0-6 anni, la Regione Veneta si dice comunque pronta. «Il nostro calendario di vaccini è ben più ampio perchè prevede anche l'Hpv - conclude Coletto - e la nostra norma di accogliere all'asilo un bimbo non vaccinato ogni novanta vaccinati ci è stata copiata dal governo che ha alzato la percentuale al 95%, a tutela dei bimbi, ad esempio immunocarenti, che non possono essere vaccinati».
Ancora più pensate il governatore Luca Zaia: «Un decreto fumoso, evidentemente frutto di una mediazione, del quale si fatica a capire reale contenuto ed effetti concreti. Al momento - sostiene - non se ne capisce l'efficacia. Così come non si capisce quale sarebbe il destino di un bambino non vaccinato che, dopo i sei anni, andasse alle elementari».
Soddisfatta invece la consigliera regionale del Pd Alessandra Moretti: «Sui vaccini l'obbligo non è un'opinione. Questa è una vittoria del Pd e di chi ha battagliato in questi mesi contro bugie e disinformazione».

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