In due giorni 12mila sbarchi Il timore di un'estate torrida

Giovedì 29 Giugno 2017
«Le Ong hanno creato un corridoio umanitario e noi ne sopportiamo tutti gli effetti». Per Paolo Gentiloni e il suo governo la mole di sbarchi degli ultimi giorni è divenuta «insopportabile». Il tema il presidente del Consiglio lo ha riproposto con forza la scorsa settimana al Consiglio Europeo ricevendo la dovuta attenzione di Merkel e Macron che insieme in conferenza stampa hanno riconosciuto i ritardi di Bruxelles. Un «non abbiamo fatto abbastanza» che oggi a Berlino Gentiloni riproporrà nel summit preparatorio del G20 che la Cancelliera ha organizzato raccogliendo intorno ad un tavolo sei primi ministri Ue e i vertici europei.
Ricollocamenti più che denaro occorrono all'Italia per evitare una situazione esplosiva. Questo è il motivo che ha spinto il governo al passo formale. Il messaggio affidato a Maurizio Massari e che il Rappresentante italiano presso la Ue ha trasmesso al commissario alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos, parla di situazione «difficile» che potrebbe «non permettere ulteriori sbarchi di migranti nei porti del paese dalle navi delle organizzazioni non governative». «Vicino e sicuro» per i trattati internazionali deve essere il porto dove deve far sbarcare i migranti la nave che li ha soccorsi in mare. Due requisiti che l'Italia si appresta a mettere in dubbio. Più «vicini» sono certamente i porti maltesi e tunisini dove le ong che non battono bandiera italiana potrebbero attraccare. E non più «sicuri» potrebbero essere considerati dal ministero dell'Interno, guidato da Marco Minniti, i porti italiani vista la grande mole di immigrati già sbarcati e considerate anche le esigenze delle popolazioni locali e dei comuni che dovrebbero ricevere i migranti pro-quota. L'Italia ha quindi avvisato Bruxelles che ragioni di «sicurezza nazionale», potrebbero costringerla ad impedire l'attracco delle navi dell'Ong e continuare e permettere l'arrivo delle navi che appartengono alle missioni europee.
Negli ultimi due giorni sono sbarcati in Italia 12 mila migranti raccolti in mare provenienti da 22 navi e altre migliaia sono in arrivo sulle nostre coste. Un esodo considerevole visto che siamo solo all'inizio dell'estate. I numeri parlano sinora di 76 mila migranti arrivati sulle nostre coste dal primo gennaio di quest'anno. Il meccanismo dei ricollocamenti non funziona anche se ieri, ha fatto sapere con un nota Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari Europei, i commissari Ue Guenther Oettinger e Corinna Cretu hanno fatto propria la proposta avanzata a suo tempo dal premier Renzi «di legare l'esborso dei fondi comunitari al rispetto dello Stato di diritto da parte degli Stati membri». Ovvero soldi e finanziamenti solo agli stati europei che accettano migranti nel proprio territorio secondo le quote a suo tempo decise.
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