IMPROVVISA FINE
VILLAFRANCA Doveva essere un'operazione chirurgica di routine

Giovedì 13 Dicembre 2018
IMPROVVISA FINE
VILLAFRANCA Doveva essere un'operazione chirurgica di routine per togliere le due barre di acciaio che servivano per sistemare lo sterno. Lunedì mattina Daniele Zanon, 17 anni, è entrato in sala operatoria nel reparto di Chirurgia Pedriatrica dell'Azienda Ospedaliera di Padova, e quello che doveva essere un intervento risolutivo per il difetto congenito che aveva dalla nascita si è trasformato in una immensa tragedia. Daniele a casa a Villafranca Padovana non è più tornato: è morto martedì mattina dopo essere stato trasferito dalla sala operatoria alla Rianimazione al centro Gallucci.
AUTOPSIA
Papà Dario e mamma Alessandra vogliono sapere cosa è accaduto al loro Daniele finché era sul tavolo operatorio: si sono affidati ad un legale, l'avvocato Ernesto De Toni, ed hanno richiesto che venga eseguita l'autopsia. Hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Limena contro tre medici che avevano preso in cura il loro ragazzo. L'ipotesi di reato è omicidio colposo. Ieri mattina la tragica morte del ragazzino, che frequentava la classe terza alla scuola professionale Enaip di Padova, ha fatto rapidamente il giro del paese. Daniele assieme ai genitori e il fratello maggiore Alberto viveva in via Basse a Taggì di Sopra, una famiglia storica della frazione e molto conosciuta in paese.
PROGRAMMATO
«Daniele non aveva alcun problema di salute racconta il papà -, doveva solo fare questo intervento già programmato per togliere le due barre che gli erano state posizionate, sempre nello stesso reparto, un anno fa. Niente di complicato. Daniele conduceva una vita normalissima, praticava nuoto due volte alla settimana, aveva solo questo difetto allo sterno che piegava verso l'interno e, seguito da specialisti, si è deciso di intervenire per evitare problemi in futuro con la crescita». Un'operazione che il ragazzo aveva già affrontato altre due volte un anno e mezzo fa tanto che lunedì mattina, prima di entrare in sala operatoria, ha scherzato e riso con la mamma.
COMPLICAZIONI
Ma durante l'intervento sono insorte delle complicazioni, un'emorragia interna che i medici non sono riusciti ad arrestare nonostante le tante trasfusioni. «Venerdì e poi ancora domenica era stato sottoposto agli esami preoperatori - racconta il papà , e lunedì mattina avevamo appuntamento per il ricovero e l'intervento. Un'operazione che sarebbe dovuta durare circa tre ore, poi qualche giorno di degenza, poteva trattarsi anche di una settimana, e il ritorno a casa». Lunedì mattina i genitori erano in sala d'attesa, ma quando hanno visto che le ore passavano e che Daniele non usciva dalla sala operatoria hanno chiesto ad un medico cosa stesse accadendo. E' lì che hanno appreso del sopraggiungere delle complicazioni, e che i medici stavano facendo il possibile con numerose trasfusioni.
RIANIMAZIONE
«Nella serata di lunedì è stato trasferito in Rianimazione ricorda il padre -, era praticamente tenuto in vita dalle macchine, poi alle prime luci di martedì ci hanno comunicato il decesso».
SALUTO
«Prima di entrare in sala operatoria mi ha salutata con il suo fare scherzoso racconta la mamma mi ha detto Ci vediamo fra tre orette. Era contento perché gli avrebbero tolto le due barre che aveva sul petto da un anno. Queste gli erano state risistemante con il secondo intervento avvenuto sei mesi dopo la prima applicazione, appunto perché si erano spostate, cosa che può succedere. Per lui l'intervento di lunedì, ad un anno di distanza dall'ultima operazione, avrebbe significato anche togliersi quell'ingombro dallo sterno». «Abbiamo richiesto l'autopsia affidandoci ad un legale perché vogliamo capire cosa sia accaduto a nostro figlio conclude la mamma -, sappiamo bene che questo non ce lo darà indietro, ma da genitori vogliamo capire sapere perché è accaduto questo a Daniele».
Barbara Turetta
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Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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