IL VERDETTO
VENEZIA Vaccini, dopo il Consiglio di Stato lo scorso settembre anche

Giovedì 23 Novembre 2017
IL VERDETTO
VENEZIA Vaccini, dopo il Consiglio di Stato lo scorso settembre anche la Corte costituzionale boccia la Regione Veneto e approva la legge voluta dal ministro Beatrice Lorenzin. Una decisione a cui plaudono la titolare della Salute, che esprime «soddisfazione per la conferma di costituzionalità del decreto vaccini» ed il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, mentre per il governatore Veneto Luca Zaia si passa ora alla «coercizione».
LA CORTE
Nell'udienza di martedì, davanti alla Corte costituzionale - recita il comunicato diffuso dalla stessa Consulta - sono state discusse le questioni di legittimità costituzionale promosse dalla Regione Veneto sul decreto legge 73/2017, convertito nella legge 119, in materia di vaccinazioni obbligatorie per i minori fino a 16 anni di età. Le questioni sottoposte alla Consulta non mettevano in discussione l'efficacia delle vaccinazioni, ma la loro obbligatorietà, sospesa dalla Regione Veneto con una legge del 2007 che aveva introdotto un sistema di prevenzione delle malattie infettive basato solo sulla persuasione. La Corte ha dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate. Secondo i giudici costituzionali, le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale: Questa scelta non è irragionevole poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie. La Corte ha considerato che tutte le vaccinazioni rese obbligatorie erano già previste e raccomandate nei piani nazionali di vaccinazione e finanziate dallo Stato. Inoltre, il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali. È stato altresì considerato che la legge di conversione ha modificato il decreto legge riducendo sensibilmente le sanzioni amministrative pecuniarie. Infine, la mancata vaccinazione non comporta l'esclusione dalla scuola dell'obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati.
LE REAZIONI
I vaccini, ha commentato in un tweet il ministro Lorenzin, «sono una conquista della scienza e una delle più importanti misure di prevenzione. Il decreto protegge la salute dei bambini e di tutta la comunità». «Un piccolo passo per il diritto, un grande passo per la scienza. Oggi è una buona giornata: sulla salute dei bambini non si scherza», ha invece scritto Matteo Renzi su facebook. Diverso il commento del governatore Zaia: «Prendiamo atto di questa sentenza della Consulta, che rispettiamo. Come governatore io ho fatto solo il mio dovere, perché ho difeso un modello che esisteva da dieci anni, fondato sulla libertà di scelta e sul dialogo con le famiglie. Ora si passa alla coercizione». Zaia ha negato che il Veneto sia contro le vaccinazioni: «Non siamo no vax, è cialtrone chi dice che ha perso il no vax Veneto. Se avessi un figlio lo vaccinerei, noi già applichiamo la legge». L'assessore veneto alla Sanità Luca Coletto si dice amareggiato «per lo stop che arriva a un modello vaccinale che ha avuto un decennio di successi e ne stava registrando ancora» e pone una domanda: «Non si capisce perché, se c'era tanta urgenza da agire con un decreto legge, si sia poi previsto che pagando una sanzione da 100 a 500 euro sia consentito ai non vaccinati di frequentare la scuola dell'obbligo. Vuol dire che i ricchi non sono contagiosi?». Intanto il Codacons ha annunciato che presenterà ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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