Il dossier rifiuti

Martedì 20 Novembre 2018
LA GIORNATA
CASERTA «Abbiamo un obiettivo ben preciso: tutelare la salute delle popolazione della Terra dei Fuochi. Ci piacerebbe chiamare questa terra Terra dei Cuori. Oggi firmiamo un protocollo per contrastare il fenomeno delle discariche abusive, gli incendi dolosi e i traffici sui rifiuti». In conferenza stampa Giuseppe Conte si presenta più di un'ora dopo l'orario previsto. Con lui hanno discusso a lungo nella sede della prefettura di Caserta sei ministri (Di Maio, Costa, Lezzi, Bonafede, Salvini, Trenta), un sottosegretario (Bartolazzi) e il presidente della regione Campania De Luca. L'intesa si trova a fatica. Alla fine si firma un solo protocollo d'intesa perché De Luca contesta quello relativo ai siti di compostaggio. Di termovalorizzatori non si parla anche perché è lo stesso premier a spiegare che «su certi temi ci possano essere differenze di posizioni, ma l'importante è la sintesi di governo. Nel contratto è ben chiaro che bisogna lavorare a una raccolta differenziata sempre più capillare». Quanto sia divenuto esile il contratto di governo si comprende quando Conte è costretto a giustificare l'assenza del ministro Salvini alla conferenza stampa: «Salvini ha assunto delle posizioni perché ha valutato anche le criticità della vicenda rifiuti».
Una motivazione che convince poco. Il ministro dell'Interno conferma «l'impegno al Quirinale» con l'emiro del Qatar, ma non nasconde la sua posizione quando evoca il modello danese e promette di andare presto a Copenaghen per visitare il moderno termovalorizzatore che ospita all'ultimo piano una pista da sci. Differenze che il vice premier Di Maio e il ministro dell'Ambiente Costa provano a ridimensionare. «Ogni giorno - afferma Di Maio - dovremo controllare che i presidi sensibili siano controllati, che si stia avanzando con il piano delle bonifiche. Abbiamo scelto la strada più difficile, non quella degli slogan». «Il governo - aggiunge - controllerà e chiuderà se serve aziende abusive che poi hanno prodotto gli scarti di contraffazione che venivano bruciati o interrati».
DRONI E TELECAMERE
Militari, droni, telecamere per «rendere respirabile l'aria di queste terre», ribadisce Costa. Insieme ai colleghi incontra in Prefettura, Aurora, bambina malata di cancro e in qualche modo simbolo della Terra dei Fuochi. Militari, tanti, ma soldi ancora pochi anche se Di Maio e la ministra Lezzi promettono che nella legge di Bilancio verranno presentati emendamenti in tal senso
A De Luca proprio i finanziamenti mancano mentre dovrà accontentarsi dell'utilizzo delle forze dell'ordine per controllare le discariche. «In realtà - dice il governatore - il governo fa metà del suo dovere perché la Regione per proprio conto ha stanziato soldi per comprare droni e tablet che saranno usati dai carabinieri». «Ma in questo modo - spiega però Di Maio - riusciamo a spostare subito in quell'area ciò che serve, prima di tutto forze dell'ordine e strumenti di intelligence per fermare gli incendi ai siti di stoccaggio. Faremo anche un monitoraggio sanitario attraverso il coinvolgimento dei medici di base». Provvedimenti tampone che non risolvono il rischio di una nuova emergenza che, se dovesse scoppiare tra qualche mese, permetterà a Salvini il più classico «l'avevo detto, io!».
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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