Gli osservatori di Amnesty International per registrare violazioni dei diritti umani

Domenica 25 Febbraio 2018
LA STRATEGIA
ROMA Se non fosse per quella leggera polemica tra la Polizia di Stato e Amnesty international, che si è presentata con gli osservatori al corteo romano dell'Anpi, la giornata di ieri potrebbe essere archiviata come un successo. L'ordine pubblico e la sicurezza hanno tenuto, gli scontri che tanto avevano preoccupato le questure di mezza Italia, non ci sono stati e, alle fine il ministro dell'Interno Marco Minniti ha potuto tirare un sospiro di sollievo e dichiarare: «A conclusione di una giornata decisamente impegnativa per l'ordine e la sicurezza pubblica si conferma, ancora una volta, la forza della democrazia italiana». Insomma, a poco meno di una settimana dall'appuntamento elettorale, al Viminale hanno fatto chiaramente capire che non si faranno trovare impreparati davanti a qualsiasi altra forma di protesta che miri a creare disordine. Il ministro ha telefonato al capo della polizia Franco Gabrielli, per esprimere apprezzamento per il lavoro fatto e, in particolare, per quella «tranquilla fermezza» - così l'ha definita il responsabile dell'Interno - che ha consentito a tutte le manifestazioni previste, al di là di qualche singola e limitata tensione, di svolgersi serenamente.
L'ESPERIMENTO
Polemica a parte, visto come sono andate le cose, non ha disturbato più di tanto la presenza degli osservatori di Amnesty international, che hanno partecipato al corteo dell'Anpi, pronti a registrare violazioni dei diritti umani negli eventuali interventi delle forze dell'ordine, in caso di incidenti. Un esperimento cominciato da Roma. Gli osservatori erano riconoscibili perché indossavano una pettorina dedicata e, prima dell'inizio del corteo, si sono presentati ad alcuni funzionari di polizia. «Avevamo informato in anticipo la Questura di Roma sulla nostra presenza - ha precisato il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury - e questo esperimento non va assolutamente interpretato come progetto contro le forze dell'ordine». Qualunque fosse stato l'obiettivo, in serata la Polizia ha scelto di replicare via Twitter. «Oggi a Roma - hanno scritto - alla manifestazione promossa dall'Anpi presenti osservatori di @amnestyitalia contro violazioni diritti umani. Dopo violenze subite a #Piacenza e a #Torino le Forze dell'ordine si sono sentite tutelate». E il chiaro riferimento è stato agli episodi dove, a subire aggressioni, erano stati un carabiniere e diversi poliziotti.
I RINFORZI
La giornata, comunque, è stata non facile, anche perché, complessivamente, si sono svolte 119 manifestazioni in 30 province. «Ognuno potrà manifestare liberamente - aveva dichiarato Minniti - anche se non saranno tollerate violenze». E così il dispositivo di sicurezza ha puntato a isolare le manifestazioni contrapposte, evitando categoricamente contatti tra i partecipanti di opposte idee politiche.
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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