Giulio Sapelli

LLa storia europea è fondata sulle nazioni che la compongono

Mercoledì 24 Ottobre 2018
Giulio Sapelli

LLa storia europea è fondata sulle nazioni che la compongono e sulle loro differenze culturali, ovvero sul suo pluralismo. Questo pluralismo si configura come debolezza se non viene espresso, risultandone esaltato, da istituzioni rappresentative che sappiano unire policentrismo e decisionismo, ovvero contemperando la rappresentanza territoriale con quella tecnocratica delle burocrazie centralizzate a Bruxelles.
Ecco, tutto il disagio europeo di oggi deriva da questa cattiva costruzione istituzionale. Di qui gli squilibri centrali che si riflettono nelle politiche economiche fondate sull'austerità e su una politica dell'offerta che esalta la deflazione, i bassi tassi di profitto delle imprese industriali, i bassi salari, i modesti consumi. Ebbene, la reprimenda della Commissione Ue sulla politica economica delineata nel progetto di manovra del governo italiano, risente di questo assemblaggio squilibrato. Le capitali dominanti in Europa non paiono comprendere che il problema italiano non risiede nel suo eccesso di debito misurato in centesimi di punto, quanto invece nell'assenza di politiche vigorose rivolte alla crescita industriale e manifatturiera.
Di qui la debolezza organica della proposta governativa: essa rivendica virtualmente il diritto di violare la regola per perseguire una crescita maggiore.
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