Fontana insiste: «La Carta parla di razza» Berlusconi teme per i rapporti con il Ppe

Mercoledì 17 Gennaio 2018
Fontana insiste: «La Carta parla di razza» Berlusconi teme per i rapporti con il Ppe
LA POLEMICA
ROMA «È la Costituzione la prima a parlare di razze». Attilio Fontana ammette che la frase di due giorni fa sulla difesa della razza bianca a rischio per l'arrivo dei migranti è stata un lapsus. Ma non arretra di un centimetro e anzi rilancia. Suscitando l'ira di Bruxelles. Le istituzioni Ue non nascondono la preoccupazione per una possibile affermazione dei populisti in Italia. E l'allarme è scattato anche ad Arcore. Berlusconi non più di un mese fa ha assicurato alla Cancelliera Merkel di voler andare al governo per riportare i moderati alla guida dell'Italia. «Se la Lega continua così è un problema», ha spiegato il Cavaliere ai suoi.
Lunedì aveva difeso il candidato del centrodestra in Lombardia sostenendo che la frase di Fontana è stata infelice ma insistendo sulla necessità di un cambio di rotta sulle politiche migratorie. La competizione è proprio con il Carroccio che secondo i sondaggi in possesso dell'ex presidente del Consiglio è in calo. Ed è proprio per questo motivo che il partito di via Bellerio ha deciso di alzare i toni. Per Berlusconi c'è il rischio che l'Europa perda la sua identità, per effetto di un atteggiamento sbagliato, rinunciatario, di falso buonismo» ma a suo dire impostare la campagna elettorale come sta facendo la Lega è «autolesionista» per tutta la coalizione.
LO SFOGO
«Così vinciamo in Lombardia ma c'è il pericolo che perdiamo le Politiche», è lo sfogo in privato dell'ex premier. Sobillato da una ala del partito che si è innervosita e non poco per come Salvini e Fontana spaventano l'elettorato. Fontana si difende: «Non sono razzista. A dimostrarlo sono anni di politica senza mai una macchia - dice - la Lega non è razzista. Invece di razza, dovevo dire popolo italiano o cultura nazionale che vanno difesi da un'invasione che rischia di distruggerci». «Figuriamoci se posso pensare a un passo indietro di Fontana - incalza Salvini - la nostra cultura rischia di scomparire, Fontana dice che c'è un'invasione fuori controllo, parla di un rischio islamizzazione di cui parlava la Fallaci 15 anni fa».
Berlusconi è consapevole che non si può certo cambiare il cavallo in corsa ma l'intenzione è quella di affrontare il problema dell'immigrazione con proposte e non affermazioni come quelle sulla razza che hanno irritato lo stato maggiore del Ppe. Berlusconi teme che la sua immagine di convinto europeista venga offuscata. Ed è preoccupato anche in vista del 4 marzo. Anche con una vittoria alle urne la prospettiva di trovare un accordo con il Carroccio per governare è sempre più lontana. L'ex premier è già preoccupato per l'avanzata nei sondaggi dei Cinque stelle al Sud.
«Nessuno può tacciare Attilio Fontana, avvocato lombardo che per 10 anni ha governato molto bene Varese, di sentimenti xenofobi o razzisti», assicura il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti ma i pentastellati hanno gioco facile per attaccare: «Se Fontana fosse stato nel Movimento Stelle avremmo fermato la sua corsa alla presidenza della Regione Lombardia, anche perché una persona che nel 2018 parla ancora di razza, è una cosa fuori dalla grazia di Dio. Berlusconi si è affidato a uno che sembra del Ku Klux Klan», accusa Di Maio. Fontana si scaglia contro il Pd: «Col centrodestra siamo sicuri quello che è stato fatto non verrà smantellato. Se invece va una forza che, al di là della persona di Gori, ha delle idee diverse, quella sicurezza di non smantellamento non c'è», dice. Ma per Forza Italia diventa sempre più complicato schierarsi al fianco dell'esponente leghista per sostenerlo nella battaglia per il post-Maroni.
Emilio Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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