Concessione verso la revoca Conte: una legge per Genova

Sabato 18 Agosto 2018
LA GIORNATA
ROMA Per il governo la società Autostrade per l'Italia è responsabile della tragedia di Genova e dunque la sua concessione va revocata. La lettera che avvia la procedura è partita ieri e il premier Giuseppe Conte lo ha annunciato ufficialmente con un comunicato dai toni durissimi. «Il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia». Ora l'azienda controllata dalla famiglia Benetton avrà 15 giorni per le controdeduzioni. Ma avverte il premier non basterà, eventualmente, nemmeno ricostruire il ponte. Nel caso, «sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo». Nulla si dice a proposito della penale di circa 20 miliardi che lo Stato potrebbe essere chiamato a pagare ad Autostrade.
LA SVOLTA
Il premier annuncia poi un «segnale di svolta» per tutti i concessionari di beni pubblici: «D'ora in avanti saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture» e «dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione». Perché «l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico», secondo Conte. A settembre tutti i concessionari dovranno fornire un piano delle risorse per la manutenzione, destinando a questo scopo investimenti proporzionali agli utili.
La mossa di Conte arriva dopo 24 ore in cui era sembrato che Matteo Salvini e Luigi Di Maio non fossero in piena sintonia.
Ma i due vicepremier hanno passato la giornata a ricucire. «Non siamo al mercato, se Autostrade aprisse il portafoglio subito sarebbe il minimo, ma intanto abbiamo avviato la rescissione del contratto», afferma Salvini. E in serata, dopo l'annuncio del premier sull'avvio dell'iter di revoca della concessione, il vice premier M5S attacca: «Il crollo del ponte Morandi è figlio di tutti i trattamenti privilegiati e delle marchette fatti ad Autostrade per l'Italia». «Ci vorrà tanto tempo per invertire la rotta e togliere la mangiatoia pubblica a questi prenditori, ma siamo stati votati proprio per questo», aggiunge Di Maio.
Il capo cinquestelle ne ha anche per la Consob, la commissione di vigilanza sulla Borsa (dove è quotata Atlantia, controllante di Autostrade). «La giusta causa per la revoca non è da rintracciare in codicilli o in commi da azzeccagarbugli, la giusta causa sono i 39 morti», scandisce.
Il governo sta inoltre pensando ad una legge speciale per Genova che sia in grado anche attraveros la nomina di un commissario straordinario di intervenire velocamente per la ricostruzione delle infrastrutture ma anche per sostenere le aziende dell'area ed in particolare l'attività del porto che è fra i più importanti d'Europa.
Prima dell'annuncio di Conte il Pd era andato all'attacco. Il capogruppo al Senato Andrea Marcucci ha chiesto che il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli riferisca in Parlamento. Matteo Renzi gli ha dato man forte, sfidando Toninelli a pronunciarsi in modo chiaro sulla Gronda, l'alternativa autostradale da realizzare a Genova contetsta dal M5s: «Abbia il coraggio di venire in Aula la settimana prossima. Si interrompano le ferie, si riapra il Senato e Toninelli venga a dire Sì o No alla Gronda». Al momento non è previsto che il governo riferisca la prossima settimana al Parlamento, ma l'ipotesi non viene esclusa. Anche Forza Italia vuole che le Camere indaghino.
Diodato Pirone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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