Bruno Vespa
Da giovane cronista, nei miei giri al Pronto soccorso, incontravo

Sabato 12 Gennaio 2019
Bruno Vespa
Da giovane cronista, nei miei giri al Pronto soccorso, incontravo ogni tanto un marito con l'occhio tumefatto o una moglie caduta per le scale'. Indagando su queste robette, al più destinate alla pretura (allora i femminicidi erano più rari) si scoprivano amare realtà. Curiosamente un racconto frequente dei vicini era questo: Sentivamo grida ogni sera, rumori di piatti rotti e quant'altro. Ma l'indomani incontrando il signore e la signora, alla richiesta di notizie, rispondevano: tutto bene, il nostro matrimonio funziona a meraviglia. Finché si finiva al Pronto Soccorso e il matrimonio esemplare arrivava davanti al pretore.
Questi ricordi giovanili son tornati mentre in questi giorni intervistavo a Porta a porta' prima Giuseppe Conte e poi Matteo Salvini . I prodigi dei social hanno fatto sì che mentre intervistavo Conte, Salvini gli rispondesse attraverso una diretta Facebook (lite pubblica inedita). Due giorni dopo, mentre Salvini diceva che c'era stato il chiarimento, guardava incuriosito le valanghe di agenzie di stampa che il maggiordomo Paolo Baroni mi riversava sul tavolo. Niente paura: in una diretta Fecebook da palazzo Chigi, il presidente del Consiglio diceva che l'ospitalità ai dieci profughi di Sea Watch era un caso eccezionale e che la linea sull'immigrazione del governo resta quella del ministro dell'Interno.
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