Alessandro Orsini
La Turchia e i curdi combattono nel nord della Siria. I soldati

Lunedì 19 Marzo 2018
Alessandro Orsini
La Turchia e i curdi combattono nel nord della Siria. I soldati di Erdogan hanno espugnato il centro di Afrin e questo rende più tesi i rapporti con il presidente turco, a cui l'Unione Europea aveva chiesto di interrompere le operazioni militari. Per comprendere ciò che sta accadendo, ed esprimere una valutazione più equilibrata dei fatti, occorrono tre informazioni. La prima informazione è che la causa profonda dello scontro tra i curdi e i turchi è il tentativo di penetrazione degli americani nel nord della Siria. Siccome questo passaggio è fondamentale, deve essere spiegato bene. Quando è scoppiata la guerra civile in Siria, il 15 marzo 2011, la Casa Bianca ha armato i ribelli siriani per abbattere Bassar al Assad e sostituirlo con un presidente filo-americano. Putin si è opposto e ha inviato i propri soldati a salvare Bassar al Assad, rimasto al potere. Gli Stati Uniti hanno perso e la Russia ha vinto. Il problema è che la Casa Bianca ha investito milioni di dollari per alimentare la guerra civile in Siria e non vuole rimanere con le mani vuote. Detto più chiaramente, se Trump non può avere la Siria per intero, ne vuole almeno un pezzo. Il pezzo che ha scelto per sé si trova nel nord del Paese. Tuttavia, gli Stati Uniti non possono occupare un Paese straniero per sempre perché è contrario al diritto internazionale. La presenza dei soldati russi è legittima, perché è stata richiesta dal presidente della Siria; (...)
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