Alessandro Campi

Lo scandalo che in questi giorni sta travolgendo Facebook

Giovedì 22 Marzo 2018
Alessandro Campi

Lo scandalo che in questi giorni sta travolgendo Facebook ha un che, alla lettera, di epocale. Sotto accusa è infatti l'azienda simbolo dei nostri tempi. Le automobili (per dire dell'ultimo scandalo globale che si ricordi e che ha coinvolto una multinazionale) sono novecentesche, il nostro passato sul piano dell'immaginario. I social e la rete sono il presente e il nostro futuro, in un modo che s'immagina sempre più pervasivo.
Ma il tratto epocale di questa vicenda nasce anche da ciò che è in ballo: la libertà individuale, un bene assoluto, che l'uso delle tecnologie digitali avrebbe dovuto esaltare e che invece queste ultime rischiano di minacciare. Nessun'epoca ha fatto del rispetto della privacy una parola d'ordine al limite dell'ossessione, salvo scoprire come in queste ore, ma in fondo già si sospettava che siamo individui nudi dinnanzi al mondo, in un angolo del quale c'è qualcuno che in realtà sa tutto di noi. E il paradosso è che forniamo noi stessi, più o meno volontariamente, le informazioni essenziali, anche personalissime, che opportunamente assemblate ci stanno trasformando da utenti o fruitori di un servizio in merce: dati raffinati da mettere in vendita, o come nel caso venuto alla luce da utilizzare con l'obiettivo di alterare o comunque condizionare l'esito di una competizione democratica.
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