Addio ai tiranti in cemento e nuovi piloni Così il ponte potrebbe risorgere in 5 mesi

Venerdì 17 Agosto 2018
IL PROGETTO
ROMA Un nuovo ponte in cinque mesi. Parola di Autostrade per l'Italia. La società che gestisce la tratta a pedaggio dove è crollato il viadotto Morandi, un disastro costato la vita ad almeno 38 persone, assicura di essere in grado di ricostruire il collegamento in così poco tempo. Una previsione che tuttavia si scontra con i tempi lunghissimi necessari di solito in Italia per costruire qualsiasi tipo di grande opera.
«Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree», afferma in un comunicato l'azienda che fa capo alla famiglia Benetton. Anche il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, e il sottosegretario alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, leghista genovese, si spingono a promettere la costruzione di un nuovo ponte in pochissimi mesi. «Entro il 2019 i genovesi avranno un nuovo viadotto autostradale sul torrente Polcevera al posto del ponte autostradale Morandi crollato», garantiscono Toti e Rixi. «Chi pagherà il nuovo ponte sarà Autostrade, chi lo costruirà lo valuteremo», puntualizza Rixi. «Il ponte va ricostruito il prima possibile, Autostrade ha parlato di cinque mesi, credo che entro un anno sia possibile», è la stima di Toti.
Il ministero dei Trasporti intanto chiede ad Autostrade per l'Italia «di voler confermare sin d'ora l'impegno a ripristinare integralmente il viadotto di Polcevera con oneri esclusivamente a proprio carico, entro un contenuto periodo di tempo». Si chiede anche - prosegue il Ministero - di fornire assicurazione circa la copertura, a proprie cure e spese, di tutti gli oneri connessi all'integrale ripristino delle opere e aree danneggiate dall'evento.
«Ci sono esempi di infrastrutture ricostruite in tempi record», fa sapere Autostrade a chi si mostra scettico sulla possibilità di rispettare una tabella di marcia così serrata. «Non abbiamo ancora elaborato un progetto», precisa poi Autostrade, affermando di aver studiato per il momento solo delle ipotesi di massima. Ovviamente il nuovo viadotto non avrà la stessa struttura del ponte progettato più di 50 anni fa dall'ingegnere Riccardo Morandi, un «unicum all'interno del panorama delle infrastrutture autostradali». Autostrade, invece che agli stralli (i tiranti) in cemento armato precompresso collassati martedì scorso, pensa a un ponte con «pile e impalcati», grosse strutture orizzontali di sostegno della carreggiata appoggiate su piloni, da ricostruire nella stesa posizione di quello crollato. Per farlo sarà necessario demolire, oltre a una parte della vecchia struttura, anche le case sotto le arcate. E i costi? «Non ci siamo ancora posti il problema - replicano dalla società Autostrade -. Ora bisogna pensare ai tempi». La società assicura comunque di essere in grado ripristinare il collegamento in 5 mesi dal momento in cui l'area sarà messa a sua disposizione.
Anche il presidente della Liguria è convinto che il ponte si possa ricostruire subito. «Non possiamo permetterci - dice ancora Toti - un'Italia a due velocità che soccorre in modo veloce i feriti e poi rallenta quando si tratta di ricostruire. L'emergenza dura fino a quando l'A10 non torna a funzionare, credo che su questo si impegnerà molto il Governo, noi siamo qui a metterci la nostra faccia». Cinque mesi, o anche dodici, comunque sono molto pochi, chissà se basteranno.
j.o.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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