Accoltellato alla gola muore dopo venti giorni

Giovedì 8 Giugno 2017
Accoltellato alla gola muore dopo venti giorni
Sembrava potesse salvarsi, ma martedì sera Narciso Levizzari si è spento all'ospedale di Rovigo, dove si trovava ricoverato nel reparto di terapia intensiva dopo che la mattina del 17 maggio scorso la moglie, Pasquina Pregnolato, lo aveva colpito con due coltellate in gola, mentre ancora si trovava a letto.
Erano da poco passate le 7 di mattina quando la donna, 83 anni, ha preso un coltello da cucina e per due volte ha affondato la lama nella bocca del marito 81enne, arrivando a lesionargli il palato e l'ugola. L'uomo, che per l'età e il diabete aveva gravi problemi di deambulazione, ha iniziato a rantolare e sputare sangue. A trovarsi davanti a questa scena, verso le 7.20, è stato il figlio dell'anziana coppia che come ogni mattina si è presentato a casa loro, in via Marangona, per assistere il padre nelle operazioni di risveglio in attesa dell'arrivo della badante. È stato lui a chiamare i soccorsi, con un'ambulanza che ha subito trasportato l'81enne all'ospedale di Rovigo, dove è subito stato sottoposto a un intervento chirurgico che sembrava aver scongiurato il rischio di morte. I medici, tuttavia, visto il quadro generale, si erano sempre riservati la prognosi. L'83enne, invece, dopo essere stata interrogata dai carabinieri, ai quali ha ripetuto, senza nascondere nulla come già aveva fatto poco prima con il figlio, di essere stata lei a prendere il coltello e a colpire l'anziano marito, e a cambiare la federa del cuscino inzuppata di sangue mettendola in lavatrice, ed era stata messa agli arresti domiciliari accusata di tentato omicidio pluriaggravato. Poche ore dopo, tuttavia, in quella stessa drammatica giornata, l'anziana ha tentato di togliersi a sua volta la vita, bevendo della candeggina ed era stata trasportata di corsa all'ospedale, in questo caso quello di Adria, dove è stata soccorsa in modo da scongiurare che il suo gesto potesse avere conseguenze estreme.
Alla luce della morte del marito, il sostituto Monica Bombana, che coordina le indagini, ha dovuto aggiornare il capo d'accusa in omicidio volontario pluriaggravato, disponendo che venga eseguita l'autopsia sul corpo dell'81enne. Narciso Levizzari, 81 anni, era da tempo in pensione dopo aver lavorato in un negozio di vendita e riparazione di biciclette. La moglie, invece, è un'ex operaia. Fra i due non sembravano esserci stati litigi o problemi tali da far pensare che potesse avvenire qualcosa di così tragico. Secondo gli inquirenti, a muovere la mano della donna sembra poter essere stata la disperazione per la sua crescente difficoltà nell'accudire il marito malato.
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