A NORDEST
VENEZIA Per l'ex deputato Pci Massimo Cacciari, già più volte

Venerdì 13 Luglio 2018
A NORDEST
VENEZIA Per l'ex deputato Pci Massimo Cacciari, già più volte sindaco di Venezia, il taglio è da mannaia: meno 3173 euro al mese per una pensione ricalcolata con i nuovi parametri decisi dalla Camera a guida Roberto Fico di 1551 euro (- 67,16%). Assegno dimezzato per l'ex ministro socialista Gianni De Michelis, che perde 4906 euro al mese scendendo a 4481 euro (- 52%). Va male anche per l'ex deputato dei Ds-Pds Cesare De Piccoli, già vice sindaco di Venezia, bruciati 3338 euro al mese, si dovrà accontentare di 3200 (- 51%). Più di cinquemila euro li perderà l'ex deputato veronese del Psi Angelo Cresco.
Riduzione di soli 1493 euro per il presidente da una vita di Fondazione Cassamarca Dino De Poli, deputato trevigiano Dc dal 1968 al 1972, che perderà dal 2019 (quando scatteranno i tagli approvati ieri) 1493 euro al mese con assegno ridotto a 1615. La fondatrice della Liga Veneta e della Lega Nord Marilena Marin, deputata trevigiana della XII legislatura dal 1994 al 1996 ed ex parlamentare europea, vedrà il suo vitalizio scendere da 3978 a 1697 euro (- 57%). Il suo compagno di lotta e di vita Franco Rocchetta avrà 2253 euro in meno (- 47%), gli rimarranno 2471 euro al mese.
Pesante decurtazione per l'ex deputato (e senatore) Verde, Radicale e Ulivo, Marco Boato, che passerà da 10mila euro al mese a 4426. Maurizio Paniz, avvocato bellunese ex deputato Forza Italia, in prima fila contro al riforma della Camera, perderà 1900 euro al mese: si dovrà accontentare, secondo i primi calcoli, di 4564 euro. L'ex bello della sinistra italiana, il padovano Pietro Folena, deputato per cinque legislature tra Pci, Pds, Ds, Rifondazione comunista, dovrà subire una decurtazione di oltre 2900 euro al mese con pensione scesa a 5818 euro (- 32%). Perderà in percentuale di più la ex socialista Laura Fincato: - 50% al vitalizio per scendere a a 4200 euro al mese. Alfredo Bianchini, ex Pri e deputato dal 1992 al 1994, dovrebbe scendere del 56% perdendo oltre 1700 euro al mese e dovrà accontentarsi di 1355 euro. L'ex commissario delle grandi opere Bortolo Mainardi perderà 1682 euro al mese vedendosi ridurre l'assegno mensile a 1426 euro (- 54%). Perdita secca in vista anche per l'ex deputato di Mogliano Veneto dell'estrema sinistra di Democrazia Proletaria e poi dei Verdi Gianni Tamino: meno 4550 euro al mese (- 69%) per scendere decisamente a poco più di duemila euro al mese.
Il più penalizzato dei deputati veneti è Antonio Zanforlin, nato a Rovigo nel 1929, deputato della Dc dell'VIII legislatura dal 1979 al 1983: per lui l'assegno diventa veramente minimo passando da 3108 a 585 euro al mese (- 81%). Andrà decisamente male anche per Domenico Ceravolo, nato in Calabrio ma eletto nel Psi nei collegi veneti ininterrottamente dal 1958 al 1972: - 79% con le nuove regole, tradotto, vitalizio passato da 6590 a 1370 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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