Virus del Nilo, una ventina di verifiche

Domenica 19 Agosto 2018
Virus del Nilo, una ventina di verifiche
VIRUS DEL NILO
PORDENONE Portata a termine con successo la disinfestazione in via Buozzi, resta l'allarme per il West Nile virus (virus del Nilo occidentale), al quale si affiancano le proteste di molti cittadini per una presenza di zanzare che, nonostante gli interventi effettuati, soprattutto in alcune zone della città appare superiore al consueto.
I CASI
Sul fronte del West Nile virus, una famiglia di altre tre persone, residenti nella stessa area di via Buozzi, si è recata in ospedale denunciando sintomi che potrebbero essere riconducibili al virus e sono state precauzionalmente sottoposte ad analisi. I casi accertati finora restano comunque fermi a quattro, tutti fortunatamente con sintomatologie leggere, anche se, come spiegato dall'infettivologo Massimo Crapis, il cosiddetto effetto iceberg lascia pensare che difficilmente questi possano essere gli unici contagi verificatisi in provincia. Complessivamente, sono una ventina i test inviati a Trieste per verifica. Più in generale (la trasmissione del West Nile virus è legata specificamente alla zanzara del genere Culex), i cittadini segnalano una presenza massiccia di zanzare in alcune zone della città come il parco di San Valentino e l'area circostante. E questo nonostante gli interventi effettuati dal Comune: due interventi di cinque giorni ciascuno nei mesi di luglio, agosto e settembre, come annunciato a giugno, con azioni larvicide nei tombini e nelle caditoie delle pubbliche vie, nei parchi appunto, nelle aree di pertinenza delle scuole e degli asili e nei fossati con acqua stagnante. Non sono invece consentite, di norma, operazioni adulticide, poiché i prodotti utilizzati rilasciano sostanze tossiche che possono essere pericolose anche per l'uomo.
L'ECCEZIONE
E' stata naturalmente fatta un'eccezione nel caso dell'intervento in via Buozzi e via San Gregorio alta, deciso dall'Azienda sanitaria in via emergenziale ed eccezionale proprio in seguito alla scoperta di un caso di contagio di West Nile virus ed effettuato con tutte le precauzioni necessarie. Il resto del lavoro di prevenzione è affidato anche ai cittadini, invitati a utilizzare i prodotti larvicidi che si trovano nelle agrarie e nelle farmacie mettendole nei tombini e nelle caditoie, ma anche a evitare di ricreare nelle proprietà private situazioni che favoriscono la diffusione della zanzara tigre, come depositi di acqua stagnante o erba alta.
LE MULTE
A questo proposito concorre alla prevenzione anche il lavoro dell'Unità antidegrado della Polizia locale: Non sono state elevate sanzioni specifiche legate all'ordinanza - spiega il comandante Stefano Rossi -, ma spesso accade che i cittadini segnalino la presenza di erba alta e magari di topi in proprietà private, e in quei casi sollecitiamo interventi di pulizia dell'area, prevenendo così anche situazioni che possono favorire la diffusione di zanzare. Il comandante precisa tuttavia anche che nell'area fra via Buozzi e via San Gregorio nella quale è stato effettuato l'intervento straordinario non sono state rinvenute situazioni di particolare degrado che possano aver favorito la diffusione della zanzara e il contagio. In ogni caso il rischio è che in pochi giorni i casi di febbre da virus del Nilon possano moltiplicarsi, cosa del resto che sta accadendo nel vicino veneto. Proprio per questo è necessaria anche la collaboraqzione dei cittadini.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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