Videopoker, baristi a muso duro

Mercoledì 17 Gennaio 2018
Videopoker, baristi a muso duro
L'ORDINANZA
PORDENONE L'ordinanza anti-gioco d'azzardo patologico era talmente dura, che immaginare una reazione soft da parte dei commercianti sarebbe stato non solo ottimistico, ma forse un po' miope. E come volevasi dimostrare, finite le feste la reazione è arrivata. Ieri pomeriggio, infatti, una delegazione dell'Ascom ha incontrato l'assessore Emanuele Loperfido. Da una pare il pugno di ferro dell'amministrazione, che pionieristicamente sta provando a erigere una diga di fronte al dilagare delle patologie da gioco (i numeri sono reali e in aumento, li ha forniti l'Azienda sanitaria e non si possono materialmente contestare); dall'altra le angosce dei commercianti, che di fronte a un'ordinanza bomba tesa a ridurre gli orari di apertura delle slot machines temono di perdere dipendenti e incassi. E nelle stanze del municipio è nata una proposta che appare come un primo tentativo di conciliazione tra due interessi inizialmente opposti: la tutela della salute dei giocatori e il diritto al guadagno dei baristi. Gli orari individuati dall'ordinanza firmata dal Comune - ha spiegato Loperfido - sono ritenuti molto drastici dai commercianti e possono rappresentare un duro colpo per le attività. Ma se ne facciamo una questione di numeri non ne veniamo fuori, perché quelli relativi alle ludopatie sono ampiamente superiori rispetto a quelli che rappresentano i dipendenti colpiti negativamente dal provvedimento». Ma dal battibecco si è passati alle proposte concrete. «Il Comune - ha illustrato sempre Loperfido - tiene sia alla lotta contro la ludopatia che al benessere delle attività imprenditoriali. Per questo abbiamo chiesto ad Ascom di formalizzare in tempi brevi una proposta». In sostanza, ci sarà la possibilità di vedersi ridurre le finestre orarie di chiusura coatta, ma a patto di mettere attivamente in campo una serie di misure di contrasto al gioco d'azzardo patologico. «Si possono prevedere eventuali percorsi premianti in termini di orario d'apertura nei confronti di quelle attività che faranno dei corsi di formazione contro le ludopatie al loro personale. Le attività dovranno essere organizzate con il supporto dell'Azienda sanitaria e dovranno permettere ai singoli dipendenti delle attività commerciali di individuare eventuali giocatori patologici. Ma non è tutto. Durante il meeting di ieri è stata proposta anche la nascita di un fondo anti-ludopatie. I commercianti, infatti, potranno versare una cifra superiore rispetto a quella stabilita per i corsi di formazione, e la differenza confluirà all'interno del fondo d'emergenza. L'elasticità sugli orari di funzionamento delle slot - ha precisato Loperfido - non dovrà comunque eccedere le 8 ore giornaliere per i bar e le 13 per le sale giochi. Si tratta dei limiti imposti dalla normativa regionale. Va ricordato come il giorno successivo alla firma dell'ordinanza, il vertice dell'Ascom, rappresentato da Alberto Marchiori, si disse favorevole alla natura del provvedimento. Oggi, di fronte alle pressioni dei singoli commercianti, sono arrivate invece le prime lamentele.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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