Viale Marconi, ciclabile salva Alberi trasferiti a centro strada

Martedì 11 Dicembre 2018
LE IPOTESI
PORDENONE Ciclabile salva, almeno per il momento, e alberi trasferiti al centro strada. È questa la nuova ipotesi dell'amministrazione per la riqualificazione di viale Marconi, da sottoporre comunque a un periodo di sperimentazione. Così la Giunta risponde alle critiche e alle indicazioni contrastanti arrivate dai residenti e dai commercianti di quel tratto di strada, dopo la presentazione ufficiale del progetto. Ma ad accendere il Consiglio è stato soprattutto lo scontro sulla nomina del componente indicato dalla minoranza nel Cda dell'Asp Umberto I, con l'amministrazione che ha ribadito la sua contrarietà a Miria Coan, astenendosi e chiedendo anche una verifica alla Corte dei conti sugli emolumenti percepiti dalla presidente uscente. «A seguito di posizioni contrastanti da parte dei cittadini ha spiegato per quanto riguarda viale Marconi l'assessore alla Viabilità Cristina Amirante - la soluzione è stata quella di dare mandato ai progettisti di adottare delle misure per contemperare per il momento la presenza della ciclabile e di attivare una fase sperimentale. Allo stato attuale la realizzazione di una qualunque pista ciclabile prevede lo spostamento delle alberature, che adesso sono costrette in un'aiuola microscopica. Non è possibile fare questo e quello: o la pista o gli alberi. Le sposteremmo nell'aiuola centrale, dove hanno un metro di larghezza per poter radicare nel modo corretto. Abbiamo inoltre dato mandato di realizzare una superficie che sia adatta in un primo momento a essere ciclabile e in un secondo momento a essere marciapiede». «Prendiamo atto del forte contrasto che esiste tra i residenti e i commercianti è il commento di Lorenzo Marcon (Pd) - ma non possiamo ritenerci soddisfatti: le alberature hanno un valore nel momento in cui sono a barriera degli esercizi commerciali e degli appartamenti, e in questo modo perderebbero una delle loro caratteristiche. Per quanto riguarda la ciclabile, siamo lieti che sia stato valutato di mantenerla, sia pure con caratteristiche diverse, e ci riserviamo di valutare gli esiti di questa sperimentazione».
Nomina fra le polemiche per la Coan nel nuovo Cda dell'Asp. La presidente uscente è stata indicata e votata all'unanimità dalla minoranza, ma il sindaco Alessandro Ciriani ha ribadito la sua contrarietà e ha chiesto una verifica alla Corte dei conti sulla legittimità degli emolumenti percepiti dopo la fusione delle case di riposo e alla luce delle modifiche normative intervenute. A supporto della candidatura, il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle hanno portato i risultati conseguiti dall'Asp in questi anni. «Riteniamo ha spiegato Nicola Conficoni (Pd) - di confermare nel Cda la presidente uscente Miria Coan che avrà, per questo motivo, il nostro sostegno. Siamo rimasti sorpresi delle considerazioni mosse dal sindaco rispetto a questa eventualità, perché l'abbiamo trovata un'intromissione ma soprattutto un gesto di scortesia nei confronti di una persona che ha dimostrato di essere assolutamente competente». «Non ho nulla di personale contro la signora Coan è la replica del sindaco - tant'è che non sono mai uscito sulla questione dell'Asp, a differenza di reiterate uscite pubbliche della presidente nei confronti della linea tenuta dall'amministrazione. Il Cda è un organo collegiale, al quale è demandata la realizzazione o la non realizzazione del piano. Nessun ente nominerebbe un componente del Cda che è contrario ex ante. È sacrosanto che l'opposizione indichi un proprio componente, ma con una funzione di garanzia e di controllo, non per ostruzionismo. Si rischia di trasformarlo in un organismo politico, minato fin dall'inizio dalla contrapposizione. Quello che ho fatto l'ho fatto con atti ufficiali, cioè ho espresso il piano del Comune. Il compito del presidente del Cda non è di sabotare il piano industriale del socio di riferimento. Nominatevi pure la Coan, però ci vedo la volontà di sabotare un progetto».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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