Valtramontina, sindaci mobilitati: a rischio la sicurezza del territorio

Venerdì 23 Febbraio 2018
Valtramontina, sindaci mobilitati: a rischio la sicurezza del territorio
LA MOBILITAZIONE
PORDENONE La Valtramontina si mobilita sulla vertenza contro il colosso dell'energia e si stringe attorno alla decina di lavoratori delle dighe di Ca' Selva, Ca' Zul e Ponte Racli costretti - da quasi due mesi - a svolgere turni che li fanno rimanere di guardia e a disposizione anche per due giorni consecutivi. I sindaci dei Comuni della valle hanno denunciato ieri una situazione che - ritengono - potrebbe mettere a rischio la sicurezza dell'intero territorio. Turni di lavoro infiniti non garantiscono certo ai guarda-diga condizioni psico-fisiche di operatività ottimali. Il senatore Lodovico Sonego, che ha invitato Edison a cambiare condotta poiché («quei turni causano condizioni di lavori inaccettabili che potrebbero ripercuotersi sulla sicurezza del territorio») non ha esitato a evocare il disastro del Vajont.
I PRIMI CITTADINI
Tra i sindaci presenti il primo cittadino di Meduno, Oreste Vanin: «Siamo vicini - sottolinea il sindaco del Comune dove Edison ha i propri uffici legati alle dighe ai lavorati delle nostre dighe a cui va la nostra solidarietà. Vi è la necessità di approfondire questa vertenza. Auspichiamo che la società Edison possa ritornare la questione e in qualche modo rivedere la turnazione tenendo anche conto delle esigenze dei lavoratori e della vallata. Auspichiamo che possa esserci un nuovo tavolo con noi sindaci al fine di considerare sia le condizioni di lavoro dei guardiani che le possibili conseguenze sul fronte della sicurezza per il territorio». Gian Paolo Bodoli, primo cittadino di Tramonti di Sotto: «Abbiamo raccolto il grido di dolore lanciato dagli operi nostri concittadini. La società assorbe risorse al nostro territorio e le trasforma in profitto. È doveroso che ascolti anche le nostre esigenze, lavoratori e territorio non possono finire schiacciati e penalizzati da una multinazionale». Giacomo Urban di Tramonti di Sopra: «Abbiamo provato a confrontarci con Edison, ma non è strato facile. Il confronto deve riaprirsi quanto prima, i lavoraotri non possono stare due giorni di fila a disposizione della società». E l'assessore di Cavasso Nuovo Daniele Gladich sottolinea «il rischio dovuto allo stress di turni insostenibili che comportano il rischio sia per la sicurezza degli addetti che per la sicurezza dei territori».
LA SOCIETÀ
«Le nostre dighe sono sicure. I sistemi di controllo e il servizio di guardiania - sottolinea Edison - che adottiamo sui nostri impianti garantiscono la totale sicurezza del territorio e delle persone che ci vivono. Tutte le attività relative alla sicurezza delle dighe sono soggette all'indirizzo e al controllo del ministero delle Infrastrutture. Anche il servizio di guardiania è compiuto nel rispetto delle autorizzazioni rilasciate dal ministero. Solo dopo averne esaminato nel dettaglio modalità, numero di persone e procedure, il ministero autorizza il servizio di guardiania e ne dichiara l'attuabilità. Anche l'alternanza - aggiunge la multinazionale - lavoro/reperibilità speciale sono stati autorizzati e l'impiego del personale è conforme alla normativa di legge e di contratto».
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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